Bufale sul web, per le più gravi si rischierà il carcere per manipolazione dell'informazione

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Categoria: Attualita' | Venerdì 24 Marzo 2017,

Le notizie false o fuorvianti (le cosiddette bufale o fae news) diffuse on line per insultare gli avversari o influenzare l’opinione pubblica incidendo sulla credibilità di qualche concorrente politico e non. «Non vogliamo mettere un bavaglio al web e non vogliamo mettere sceriffi, ma normare quello che è diffuso e non ha regole», spiega la senatrice Adele Gambaro (ex M5S, ora passata ai verdiniani di Ala-Sc) presentando al Senato la sua proposta per combattere la diffusione delle fake news Sul web. Sulle “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica” si è registrata la convergenza di firmatari di tutti i gruppi parlamentari: nel mirino blog e forum, non le testate giornalistiche. Distiguere tra satira e false notize dannose «Vogliamo combattere la diffusione delle fake news – spiega Gambaro insieme ai senatori Riccardo Mazzoni (Ala), Sergio Divina (Lega Nord) e Francesco Giro (Forza Italia) – difendendo la differenza tra le bufale intese come satira e le notizie false che arrecano danni seri. Vogliamo garantire la trasparenza sul web e incentivare la alfabetizzazione mediatica attraverso la formazione dei giovani. Si tratta – osserva – di una battaglia di civiltà: il nostro testo è il solo l’inizio di una discussione che speriamo sia molto ampia. Puntiamo alla raccolta di un numero di firme piu’ alto possibile da tutti gruppi».

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