Categoria: Foto | Giovedì 10 Gennaio 2019, Il bisogno di proiettare le proprie forme sulla natura e di raffigurare se stessi, è un rito antichissimo. Già in epoca preistorica gli uomini dipingevano sulle parti delle caverne semplici, ma possenti, immagini antropomorfe.
Quando si parla di fotografia ritrattistica bisogna essere coscienti delle radici profondissime che questa forma di rappresentazione ha gettato nella psiche, nella cultura e nella storia dell’uomo.
Tramandare ai posteri i propri ritratti e quelli dei nostri cari è un modo per conservare dei legami con il mondo anche dopo la morte. I nostri album di famiglia non sono altro che il sostituto moderno di un rituale antichissimo.
06 apr - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Entrato all’École des Beaux-Arts nel 1848, frequenta l’atelier di Michel Martin Drolling. Nel 1858 ottiene il Prix de Rome e per cinque anni studia pittura a Villa Medici, a Roma, apprendendo di Raffaello, Melozzo, Michelangelo, Tiziano, Correggio e altri. Autore di numerose opere, apprezzatissimo ritrattista, rimase sempre appartato dall’evoluzione della pittura nel corso degli anni, rimanen
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31 lug - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Dal 1425, dopo la morte di Giovanni di Baviera, Van Eyck va a lavorare alla corte del duca di Borgogna Filippo il buono e diventa l’artista di corte, stabilendosi a Lille fino al 1428.
Svolge anche missioni diplomatiche per conto del duca che lo portano a viaggiare per l’Europa e probabilmente anche in Terrasanta. Tra le più importanti vi è quella in Portogallo, a Lisbona (nel 1428), per concord
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