Categoria: Arte | Sabato 06 Aprile 2024, Entrato all’École des Beaux-Arts nel 1848, frequenta l’atelier di Michel Martin Drolling. Nel 1858 ottiene il Prix de Rome e per cinque anni studia pittura a Villa Medici, a Roma, apprendendo di Raffaello, Melozzo, Michelangelo, Tiziano, Correggio e altri. Autore di numerose opere, apprezzatissimo ritrattista, rimase sempre appartato dall’evoluzione della pittura nel corso degli anni, rimanendo fedele alla sua concezione accademica dell’arte.
Nel 1889 fu eletto membro dell’Académie des beaux-arts.
A Parigi, il suo atelier è stato ricostruito nel Museo Jean-Jacques Henner, dedicato alla sua opera e a quella di Édouard Louis Dubufe (1853-1909).
29 apr - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Con frequenti viaggi (Firenze, Roma e soprattutto Venezia), Dosso si tenne sempre aggiornato alle ultime novità dei centri artistici nevralgici della penisola, avviando soprattutto un proficuo dialogo con Tiziano, da cui riprese la ricchezza cromatica e le ampie aperture paesaggistiche.
Nonostante ciò nella sua arte non si registrano forti scarti stilistici tra le varie fasi, ma piuttosto l’uso
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24 apr - www.tanogabo.it (tanogabo) -
La formazione del Carpioni è una sintesi di vari elementi, cioè l’aspirazione verso l’ideale classicistco neotizianesco e l’inclinazione naturalistica derivatagli dalla conoscenza di Carlo Saraceni, di Jean Le Clerc da un lato e le esperienze veronesi del trio Alessandro Turchi, Marcantonio Bassetti e Pasquale Ottino dall’altro.
A queste componenti si devono aggiungere lo studio del naturalismo
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09 apr - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Drolling fu allievo di suo padre, Martin Drolling e nel 1806 anche allievo di Jacques Louis David.
La sua “Ira di Achille” gli valse il prix de Rome nel 1810.
Dopo il soggiorno romano all’Accademia di Francia, si fece conoscere per una tela di grande effetto: “La morte di Abele“, esposta nel 1817 al “Salon de peinture“. Da quel giorno in poi la sua carriera fu in costante ascesa.
Nel 1837 fu e
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05 ott - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Dopo una serie di opere che rispecchiano questo suo carattere iniziale, Botticelli forma uno stile tutto suo, dipingendo per Lorenzo di Piero de Medici la “Primavera“. In questo dipinto, la figura centrale, che rappresenta Venere, si trova tra due gruppi di personaggi: da una parte Zefiro che insegue Flora e la primavera vestita di fiori, dall’altro le tre Grazie e Mercurio. In questo dipinto Bot
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23 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Intorno al 1520, si ha una trasformazione del suo modo di dipingere: il colore diviene plastico, come è evidente nella Strega (Francoforte). Di chiaro stile lineare sono i nudi dipinti nel 1525, quali la Giuditta (Norimberga) e Adamo ed Eva (Budapest), che annunciano il manierismo lineare che caratterizza l’ultimo stile di Baldung, che dipinge per lo più quadri a soggetto mitologico come l’Ercole
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