Dichiarazioni shock di Salvini sul deficit | siamo sull’orlo di un precipizio

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Categoria: Politica | Giovedì 27 Febbraio 2020, Non si parla d’altro che di Italia: Delle dichiarazioni shock di Salvini sul deficit e di quanto siamo sull’orlo di un precipizio. A volte vorrei dire qualcosa in difesa del mio Dulce Hogar, ma vi assicuro che è davvero difficile. Se una non caducazione del rating e una previsione di crescita basic per il 2019 hanno allontanato lo spettro di un sell-off prossimo, e le stime del PIL allo 0.2% hanno concesso una boccata di aria fresca, non possiamo non stare all’erta. In primis, perché la composizione del PIL deve essere analizzata per poter trarre delle vere e proprie conclusioni, al momento sappiamo infatti solo che, stando ai dati ISTAT, la domanda interna non è la matrice di questa “crescita” bensì lo è il saldo netto estero, le esportazioni in poche parole. L’unico fattore che in tempi nefasti ha sempre tirato. C’è però anche un altro modo di vedere la questione: non sono le esportazioni che tirano su la bilancia commerciale quanto le importazioni ad essere diminuite. Questo sarebbe un dato dolce amaro. Non una riabilitazione della crescita ma piuttosto una stabilizzazione, che date le previsioni è già un risultato più che spendibile agli occhi del mercato.
Ciò che preoccupa non è quindi il 2019, che andrà come andrà e cui rischi sono già in parte, ad eccezione di ribaltoni estremi, stati presi in considerazione dal mercato, ma da novembre 2019 in poi quando l’attenzione sarà tutta sulla previsione di Deficit del 3.5%. Notizia fatta passare in sordina perché tanto c’è tempo per pensarci e, come dice Salvini, le previsioni della CE hanno spesso dimostrato di non essere attendibili. Le conseguenze di una veridicità sarebbero però catastrofiche: rompere il tetto del 3% (sì, è vero è una soglia limite pattuita politicamente), classificarsi come paese UE con il maggior disequilibrio economico e senza controllo sul deficit strutturale, soprattutto ora che sono state implementate misure, quali il reddito di cittadinanza, che continuano a fare pressione giusto appunto su questo fattore. Una bomba ad orologeria.

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