Divise NBA che si strappano e fans che si avvicinano

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Categoria: Basket | Giovedì 30 Novembre 2017,

RTR SportsNBA Una seconda pelle Nel mondo dello sport ci sono poche cose così iconiche come le divise da gioco. Repliche ufficiali, throwback, authentic, vecchie o nuove, le cosiddette “jerseys” sono allo stesso tempo un fondamentale strumento di marketing e -più emotivamente- uno straordinario oggetto del desiderio per fans e appassionati di tutto il mondo. Non è errato in questa prospettiva dire che le maglie rappresentano un fortissimo strumento di contatto fra il tifoso e i giocatori: è questione di fede, ma anche di -si perdoni l’iperbole- tentativo di immedesimazione. C’è qualcosa di magico nell’indossare gli indumenti con cui gli eroi dei campi da gioco compiono le loro gesta, come se un po’ della loro forza e del loro talento passasse a noi. Come se ci identificassimo e ci sentissimo rappresentati. Se non ci credete, date per la prima volta ad un bambino appassionato di calcio la maglia originale di Ronaldo o ad un amante del basket la canottiera di Stephen Curry: la prima cosa che inevitabilmente faranno sarà quella di emulare il gesto sportivo più famoso del loro beniamino. Con la numero 30 dei Warriors addosso, chiunque di noi cercherà di buttare una cartaccia in un cestino per poi battersi il petto e baciarsi il pugno mentre indica il cielo. Siamo fatti così.

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