Ecco cosa dovresti vedere a diyarbakir

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Categoria: Viaggi | Mercoledì 07 Settembre 2022, Cosa vedere a Diyarbakır
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1 Cosa vedere a Diyarbakır
1.1 BEHRAM PAŞA CAMII
1.2 MUSEO DI DIYARBAKIR
1.3 DENGBÊ EVI
1.4 DICLE ŞELALE CAFE
1.5 GAZI KÖŞKÜ
1.6 HAZRETI SÜLEYMAN CAMII
1.7 Come arrivare diyarbakir
1.8 L’alternativa economica: l’autobus
Diyarbakır o Diyarbekir (turco-ottomano , terra dei Banu Bakr, curdo Amed; siriaco, greco Ἄμιδα Amida; armeno Ամիդ Amid) è una città del sudest della Turchia, situata lungo le sponde del fiume Tigri, e capoluogo della provincia omonima.

È nota principalmente come città di interesse culturale, per il suo ricco folclore e per la produzione di angurie.

È inoltre una delle città turche a contare la maggior presenza di curdi, tanto da essere talvolta definita, dai curdi stessi e da alcuni osservatori esterni, come “la capitale del Kurdistan turco.

La Chiesa di San Ciriaco di Diyarbakır, l’unico luogo di culto della Chiesa apostolica armena in tutta la Turchia asiatica.

Il fiume Tigri e le prime propaggini della Mezzaluna Fertile, viste dalle mura di Diyarbakir.
Nel 359 era una fortezza frontaliera dell’Impero romano, posta sotto assedio dalle forze dell’Impero persiano dei Sasanidi. In quella estate il Comes la raggiunse alla testa di sei legioni e una vexilatio comitatensis.

Malgrado ciò, l’esercito sasanide del re Sapore II vinse la battaglia che si svolse nei suoi pressi e conquistò la città, massacrando la popolazione locale.

BEHRAM PAŞA CAMII
La Behram Paşa Camii, che sorge in una zona residenziale nel cuore di un dedalo di stretti vicoli, è la moschea più grande di Diyarbakır.

MUSEO DI DIYARBAKIR
Le antiche case di Diyarbakır (in passato per lo più proprietà di famiglie armene), costruite in basalto nero e ornate con decorazioni a stampo sulla pietra, erano suddivise in un’ala estiva e una invernale.

Il cuore della parte estiva era occupato dall’eyvan, una sala a volta affacciata su un cortile con una fontana al centro.

D’estate, per godere meglio della brezza notturna, la famiglia dormiva su piattaforme sopraelevate in legno chiamate tahtlar disposte nel cortile.

Per farsi un’idea di com’erano queste antiche abitazioni conviene visitare uno dei musei all’interno delle mura della città.

Si può iniziare per esempio dalla casa natale del poeta Cahit Sıtkı Tarancı (1910-56), un’abitazione a due piani in basalto nero del 1820 situata in una strada laterale circa 50 m a nord della Ulu Cami.

La casa oggi ospita il Museo Cahit Sıtkı Tarancı (Ziya Gökalp Sokak; 8-17 mar-dom).

La Esma Ocak Evi è una bella casa caratterizzata da un’alternanza di pietra bianca e grigia costruita nel 1899 dalla famiglia armena Şakarer e fatta restaurare nel 1996 dalla scrittrice Esma Ocak.

La custode e le sue due figlie gemelle vi condurranno attraverso le sale arredate con gusto squisito.

L’ingresso è a offerta libera (ma sono gradite almeno 3 per persona).

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