Il museo Diocesano del Rione Terra a Pozzuoli

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Categoria: Cultura | Sabato 16 Settembre 2023, Il Rione Terra a Pozzuoli è una delle più suggestive location di cui l’Italia possa disporre: storia, cultura, paesaggio mozzafiato. Fu abitato prima dai Greci, che nel VI secolo fondarono Dicearchia, l’antico porto di Cuma, e successivamente da Sanniti e Romani. Questi ultimi, all’inizio del II secolo a.C., fondarono la colonia di Puteoli, che divenne il porto principale di Roma prima di quello di Ostia. Nel Medioevo il Rione Terra divenne prima castrum feudale, poi, il 9 maggio 1296, fu dichiarato città demaniale da Carlo II d’Angiò. Nasceva così l'”Universitas” ossia una comunità cittadina libera di autogovernarsi. Da quel momento l’unico nucleo abitato di Pozzuoli medievale cominciò ad espandersi anche al di fuori della rocca. Ed é stato abitato fino al 1970, poi il 3 marzo di quell’anno fu evacuato per la ripresa del fenomeno del bradisisma. In circa 40 anni ci sono stati interventi di riqualificazione e restauro sia sulla parte esterna del Rione che sul percorso archeologico sottostante di epoca romana. Quest’ultimo, dal 2014, è stato aperto e reso visitabile. Il Rione Terra ospita anche il Museo Diocesano.

Al percorso sotterraneo del Rione Terra si accede attraverso un portone situato proprio sotto alle sale del Palazzo Migliaresi: all’ingresso, il portone viene chiuso dietro ai visitatori, per consentire loro di proiettarsi nel mondo antico, fatto di suoni, luci, musiche, colori. E’ un viaggio a ritroso, precisamente nel 194 a.C., quando Puteoli fu fondata dai Romani. Sono visibili gli antichi palazzi che si snodano tra cardini e decumani con la loro affascinante architettura, e i depositi di grano. Proprio accanto ad essi è possibile approfondire come anticamente si procedeva alla lavorazione e alla cottura del pane: è presente, infatti, un pistrinum che presenta delle macine ancora ben conservate. Sono, altresì, visitabili le botteghe e gli antichi magazzini. Due anni fa, durante la stagione estiva, fu inaugurata una nuova porzione del percorso archeologico che arriva fino alla terrazza che dà sul mare. La nuova tratta comprende anche la parte finale del cardo di San Procolo e due principali assi viari dell’antica città romana. Dalla terrazza il visitatore resterà incantato da un paesaggio mozzafiato.

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