Il nuovo presdente Trump visto dai mercati, molte incertezze difficile che realizzi i suoi programmi

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Categoria: Economia | Venerdì 20 Gennaio 2017, Il giorno - inatteso dai più a inizio novembre - è arrivato: Donald Trump varca oggi la soglia della Casa Bianca per restarci come presidente degli Stati Unit d'America al posto di Barack Obama. Uno shock, quello elettorale, che nelle settimane successive alle urne non ha generato quello che molti temevano: invece di crollare, i mercati hanno corso e tutti hanno sottolineato gli aspetti pro-crescita delle politiche annunciate in campagna elettorale dal tycoon. Poi, pian piano, i dubbi hanno preso il sopravvento circa l'effettiva realizzabilità e opportunità di quegli annunci su defiscalizzazione, liberalizzazione e investimenti pubblici. Christian Preussner, specialista del mercato Usa per J. P. Morgan A. M., risponde alle domande sulle aspettative dei mercati verso la presidenza targata Trump.

Dopo l'esito inatteso del voto di novembre i mercati azionari sono schizzati al rialzo, spinti dalle promesse elettorali del tycoon su allentamenti fiscali e investimenti infrastrutturali. Quanto crede siano credibili?
I mercati hanno reagito positivamente all'elezione di Trump come 45esimo presidente degli Stati Uniti, sebbene sia ancora all'inizio e ci siano molte incertezze. A guidare gli acquisti è stata l'agenda proposta dal presidente eletto. Crediamo che le politiche annunciate siano a favore della crescita e le prospettive di una riforma fiscale per le imprese, un'incremento della spesa pubblica e una generale deregolamentazione siano positive per il mercato azionario.

Nelle ultime settimane, però, quel rally sembra evaporato, anche perché la prima uscita ufficiale di Trump non ha fornito elementi concreti a quelle intenzioni dichiarate. I mercati hanno peccato di eccesso di ottimismo?
Resta un grandissimo problema di incertezza, sia su quelli che saranno i risultati effettivi che Trump riuscirà a cogliere sia sui tempi necessari a trasformare quelle proposte in legge. Far passare dal Congresso le sue idee sarà un percorso lungo e assai contestato. Ci sono forti possibilità che le sue proposte ambiziose vengano minimizzate e messe in pratica più tardi del previsto: il processo legislativo si realizzerà con lentezza, generando volatilità sui mercati.

Quali crede siano i settori maggiormente influenzati dalla presidenza Trump, nel bene e nel male?
Favorirà i cosiddetti settori "ciclici", come energia, industria e materiali che traggono maggior beneficio da un'accelerazione della crescita. In aggiunta, il settore finanziario dovrebbe avere il vento in poppa viste le aspettative di allentamento della regolamentazione. Ci aspettiamo che i profitti del comparto crescano dell'11 per cento nel 2017, una sensibile accelerata rispetto al +1 per cento dell'anno scorso. I settori della salute, e in particolare della farmaceutica, inizialmente hanno reagito positivamente alla sua vittoria; ma poi alcuni suoi commenti sull'eccessivo prezzo dei farmaci hanno generato una caduta del comparto e gli investitori restano negativi. Tra i settori che non hanno beneficiato dell’agenda di Trump, ci sono le utility, l'immobiliare e i beni di largo consumo.

I tweet contro l'industria auto che vuole delocalizzare hanno generato una corsa all'annuncio degli investimenti negli Usa, da Ford a Gm passando per Fca e anche alcune case straniere. Crede siano dinamiche solo positive per gli States?
Come detto, resta una grande incertezza sull'esito finale delle politiche di Trump. In ogni caso, il suo protezionismo potrebbe causare qualche forma di ritorsione dai Paesi stranieri con l'introduzione di nuovi dazi che potrebbero rallentare il commercio globale e indebolire l'economia.

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