Categoria: Cultura | Lunedì 23 Aprile 2018, Akragas era una delle più importanti colonie greche della Sicilia. La colonia negli ultimi decenni del VI secolo a.C fu circondata da una poderosa cinta muraria lunga 12 km e dotata di 9 porte, raggiungendo fama e potenza sotto il tiranno Terone, ma soprattutto durante gli anni della democrazia instaurata dal filosofo akragantino Empedocle. Nel 406 a.C Akragas fu distrutta. Durante le guerre puniche fu base dei Cartaginesi contro i Romani che, nel 210 a.C., la conquistarono e ne mutarono il nome in Agrigentum.
26 apr - www.jacoporanieri.com (Zarlock) -
È un fondamento universale del comportamento umano, atemporale e privo di confini geografici, il fatto che la cupidigia le aspirazioni e inopportuni gesti di particolari moltitudini che non guardano l'insieme delle circostanze. Ma soltanto l'opportunità di un rapido guadagno personale, poiché d'altra parte, cosa hanno fatto gli antichi imperi per noi? In che modo può aiutarci dare agli altri, che
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02 gen - www.jacoporanieri.com (Zarlock) -
L'impiego continuativo di un termine composito non può necessariamente sottintendere la comprensione istintiva della sua etimologia, specialmente quando esso proviene dal greco antico, una lingua più distante dai moderni idiomi di quanto possa dirsi quella degli antichi Romani. Pur trovando la sua principale giustificazione, dinnanzi agli occhi dei filologi e gli altri studiosi del linguaggio, da
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20 nov - www.jacoporanieri.com (Zarlock) -
Agli albori del concetto stesso di civiltà può essere individuata la doppia realizzazione da parte dell'uomo di essere contemporaneamente il più potente alleato, ma anche il peggior nemico di se stesso. Per cui qualsiasi traguardo possa essere raggiunto da una collettività indivisa, con altrettanta facilità potrà venirgli sottratto, in un secondo momento, da una quantità pari o persino inferiore
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19 lug - www.tanogabo.it (tanogabo) -
La sua invenzione era un toro di ottone cavo, nel quale si potessero inserire i condannati a morte. Una volta arroventato sotto una pira, il toro aveva la bocca congegnata in modo che i lamenti del malcapitato venissero trasformati in muggiti, che facevano sembrare la bestia vera. Falaride venne ammaliato dallo strumento di tortura e morte e lodando l’inventore dispose che esso venisse provato su
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