“Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, un film che ha riscritto le regole del western

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Categoria: Cinema | Lunedì 02 Ottobre 2023, Nell’ormai lontano 1964, le sale cinematografiche di tutto il mondo aprirono le porte ad una pellicola che avrebbe cambiato per sempre la percezione del genere western: “Per un pugno di dollari“. La pellicola, diretta dal geniale Sergio Leone, ancora oggi, rappresenta una vera e propria pietra miliare della storia del cinema. Clint Eastwood, l’allora giovane attore emergente, vide la sua carriera schizzare alle stelle proprio grazie a questo film, diventando un’icona intramontabile. È possibile che un film possa sostenere il peso di tanta importanza per quasi 60 anni e continuare a brillare come un diamante raro nel vasto mare del cinema? La risposta è un sonoro “sì” ed insieme cercheremo di scoprirne il perché.

La struttura narrativa, una semplicità complessa
A prima vista, la trama potrebbe sembrare assolutamente semplice, quasi banale: un pistolero solitario che giunge in una cittadina divisa da una rivalità familiare e comincia a giocare un doppio gioco con entrambe le fazioni per massimizzare il proprio guadagno. A prima vista suona come una storia già vista, vero? Ma è proprio in questa apparente semplicità che si rileva tutta la sua forza, perché la trama serve come un veicolo che permette di esplorare temi universali quali l’avidità, la vendetta e l’onore. Questa apparente semplicità è in realtà un mantello sotto cui si celano interi universi di complessità. È forse sta in questo la “formula magica” che rende la storia tanto potente?

La recitazione ed i personaggi: il silenzio che parla
Quando pensiamo a Clint Eastwood nel ruolo dell’Uomo Senza Nome, ci vengono alla mente parole come “iconico”, “rivoluzionario” e “intramontabile”. Ma come ha fatto Eastwood a trasformare un personaggio con pochissime battute in un simbolo eterno di mascolinità e ambigua moralità? La risposta risiede nel potere della recitazione che va oltre le parole, un occhiolino, un mezzo sorriso oppure un semplice cenno del capo diventano, nelle mani di Eastwood, pura poesia cinematografica. Non stiamo solo parlando di un personaggio, stiamo parlando di una performance che ha ridefinito il modo in cui vediamo l’eroismo e la virilità sul grande schermo.

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