Protezionismo. Favorevole o contrario?

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Categoria: Economia | Mercoledì 19 Dicembre 2018, A pochi mesi di distanza dal 44º vertice del G7 tenutosi in Canada, molti paesi industrializzati, tra cui soprattutto gli USA guidati dal presidente Donald Trump, hanno manifestato la tendenza verso un ritorno del protezionismo. Il sito Pro\Versi.it, a seguito dei risultati ottenuti nel Summit, pubblica un approfondimento sul tema del protezionismo, ai fini di analizzare le risorse e le incertezze sulle conseguenze del libero scambio internazionale.
A seguito dei danni socio-economici della crisi del 2008, molti sono i sostenitori del protezionismo, i quali ritengono che il libero scambio abbia impedito la piena uscita dalla crisi economica, favorendo solo le economie più forti a discapito delle altre. In questo senso, l’attuazione di misure protezionistiche riequilibrerebbe il sistema economico internazionale, poiché, se concepito in maniera bilanciata con il libero commercio, favorirebbe lo sviluppo economico. Inoltre, avere a cura l’interesse nazionale significa produrre effetti positivi per tutta l’economia globale.
Gli oppositori del protezionismo affermano, invece, che gli Stati più aperti al libero scambio presentano maggiore crescita economica e minor disoccupazione, e allo stesso modo le aziende esportatrici presentano maggiore produttività e competitività. Il protezionismo, oltre a limitare la crescita, mina i rapporti tra gli Stati e può minacciare la pace internazionale. In generale, il processo di globalizzazione ha condotto a una riduzione della povertà assoluta nei paesi in via di sviluppo. In Italia, il commercio estero ha attenuato gli effetti negativi della crisi economica e dunque il paese verrebbe danneggiato da un ritorno del protezionismo su scala mondiale.
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