Renzi difende Lotti e Del Sette sul caso Consip,fuga di notizie?

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Categoria: Politica | Domenica 15 Gennaio 2017, Intervistato da Repubblica, l'ex premier prende posizione in favore degli indagati per favoreggiamento e rivelazione di segreto e chiede "ai giudici di fare presto". Da Manzione a Campo dall'Orto, passa in rassegna tutte le sue nomine e si assolve: "Scelti per competenza"
“Ovviamente non ho alcun dubbio sulla totale correttezza dei carabinieri e dei membri del governo in questa vicenda. La mia linea è sempre una sola: si vada a sentenza. Noi chiediamo ai giudici di fare presto, sempre”. Matteo Renzi torna a parlare in pubblico dopo il referendum con una lunga intervista concessa all’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro. E scende in campo per difendere il Giglio magico e in particolare l’amico-fedelissimo-ministro Luca Lotti, indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto per la fuga di notizie nell’inchiesta Consip. L’ex premier non si limita, nella prima parte dell’intervista, a parlare di Lotti e Boschi come di “due persone straordinarie, professionisti eccellenti” per giustificarne la presenza fissa nel suo entourage. Nel corso del colloquio, Mauro gli chiede se non reputi “già gravissimo” il fatto che le cimici della procura di Napoli siano state tolte dopo l’avvertimento “di qualcuno dei suoi uomini”. Renzi non entra nel merito dell’opportunità di confermare un indagato ai vertici dell’Arma (è accaduto ieri, leggi qui) o in un ministero, ma gira la responsabilità sui magistrati che devono fare presto: “La mia linea è sempre la stessa. Noi chiediamo ai giudici di fare presto, sempre. Bene le indagini, ma si vada a sentenza. Qualcuno ha violato la legge? Si dimostri con gli articoli del codice penale, non con gli articoli dei giornali. E chi ha sbagliato, se ha sbagliato, paghi”. Citando inchieste come Penati e Tempa Rossa, l’ex premier glissa sulle responsabilità politiche ma afferma: “Notizie sparate in prima pagina per le richieste e nascoste per le assoluzioni”. Due risposte sul caso Consip in cui Renzi difende i suoi senza entrare nel merito e butta la palla nel campo di chi fa le indagini. Ma non dice (e non gli viene chiesto) se lui era informato o no dell’inchiesta.

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