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Categoria: Amore e Coppia | Martedì 07 Marzo 2017,

Va riconosciuto l'assegno di mantenimento all'anziana moglie disoccupata, da sempre casalinga, stante le difficoltà a cui la donna andrà incontro nel trovare un impiego a causa dell'età e della crisi nel mercato del lavoro. Assume valore secondario il fatto che il marito abbia sofferto una patologia cardiaca che ha ridotto la sua capacità lavorativa. Lo ha precisato la Corte di Cassazione, sesta sezione civile, nell'ordinanza n. 4100/2017 (qui sotto allegata). In seguito alla separazione giudiziale dei coniugi, al marito veniva imposto di versare alla moglie per il suo sostentamento un assegno mensile di mille e duecento lire. Dieci anni dopo, su ricorso dell'ex, il Tribunale pronunciava la cessazione degli effetti civili del matrimonio stabilendo che l'assegno di mantenimento della moglie fosse pari a 350,00 euro mensili, una diminuzione effettuata per la sopravvenuta patologia cardiaca dell'uomo che aveva limitato la sua capacità lavorativa. Di diverso avviso la Corte d'Appello adita dalla moglie, che richiamandosi ai criteri dell'art. 5 della legge n. 898/1970, ha rideterminato l'assegno in euro 600,00 mensili. Una decisione che, secondo la Corte di Cassazione, appare fondata.

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