Spiegazione della tecnica senzamente di A. Magrin

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Categoria: Psiche | Lunedì 15 Febbraio 2021, fonte: 

https://risvegliodalsogno.wixsite.com/risveglio/post/metodo-senza-mente-di-andrea-magrin-riflessioni-personali-1-parte?fbclid=IwAR3HcgKYX66duLKPcAcg_jF69P_TXGzMYVL8i3xW5eMM961VaXKrXVSo9ts




Anni fa un amico mi ha parlato dell'opera "Non penso dunque sono" di A. Magrin.

Da quel che ho letto e visto online, l'approccio di Magrin è interessante, simpatico ed efficace.

L'obiettivo, o uno degli obiettivi, è raggiungere e mantenere uno stato senza mente.

Questo approccio va benissimo e si avvicina a quello che ho utilizzato nella mia seconda trilogia (Mente Vuota in Corpo Pieno), ma non va confuso col Risveglio; al massimo può coincidere con una fase precedente che nei miei scritti chiamo disincanto momentaneo.

Avendo provato la tecnica e avendo interagito con chi ha sperimentato il metodo ho notato che spesso manca una componente che ritengo essenziale (almeno nel mio approccio): la disillusione.

Oltre alla disillusione a volte manca un'altra componente precedente al disincanto: la lucidità ininterrotta.

Dalle testimonianze viste online si evince che, sebbene i praticanti di quel metodo si siano svincolati da numerosi loop della mente ordinaria, in molti di loro rimangono ancora troppi incantesimi da rompere.

Comunque ribadisco che quel metodo è valido; è un ottimo punto di partenza, ma poi occorre spingersi più in là, prendere consapevolezza di aspetti sottili che sfuggono alla percezione dell'uomo comune.

Per chiarire la differenza tra questo approccio e quello del sottoscritto diciamo che io punto più che altro sul disvelamento della natura onirica del mondo esterno, o meglio del mondo delle apparenze esterne (o sogno planetario).

Fatta questa premessa ritorniamo all'approccio di Andrea e andiamo al sodo del metodo.




La radice della sofferenza inutile è legata a questa identificazione, attaccamento e sottomissione ad una mente malata.

Questa mente folle, frenetica e incontrollata - la mente dell'uomo comune -  è il problema.

Se questo è il problema, adesso dobbiamo individuare la soluzione.

E la soluzione, non trovandosi sul piano dei problemi, si trova al di là del problema... al di là della mente, al di là del loop.

Sembra paradossale ma per comprendere la mente devi prima smettere di utilizzarla, o meglio smettere di farti utilizzare da lei.

Solo così potrai trascenderla e ritornare ad utilizzarla a tuo piacimento.

Solo così potrai svincolarti dall'abituale e svilente dialogo interno.

Solo così potrai affrancarti dalle opprimenti emozioni negative.

Se ci riflettete non è nulla di sconvolgente.

Castaneda suggeriva di svincolarsi dal fare abituale mediante il non-fare, oppure di ottenere la conoscenza silenziosa fermando il dialogo interno (fermando la descrizione del mondo). 

I taoisti la mettevano in termini di Wu-Wei...

Patanjali parlava di Citta Vritti Nirodha (cessazione dell'identificazione con dei vortici della coscienza)

Alcuni filosofi greci parlavano di Epochè (sospensione del giudizio).

Magrin parla di stato senza mente (sospensione della frenetica attività mentale).

Insomma, puoi cambiare approccio o tradizione ma alla fine siamo sempre lì




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