Test antidroga sul lavoro: cosa dice la legge

di marketingseo

Test antidroga sul lavoro: cosa dice la legge

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Categoria: Medicina | Giovedì 17 Marzo 2022, I test antidroga sono stati resi obbligatori per alcune categorie di lavoratori a partire dal 2008, in seguito alla decisione della Conferenza Unificata Stato-Regione, modificata e ampliata nel 2017 da un documento emesso dal Ministero della Salute.
La finalità dei test antidroga per la medicina del lavoro è quella di garantire la sicurezza sul lavoro e l'incolumità dei lavoratori e di altre persone che potrebbero subire danni. L'assunzione anche sporadica di determinate droghe, causando allucinazioni e alterazioni psicofisiche, può infatti mettere in pericolo l'integrità sia di chi assume le sostanze, nel caso in cui esegua mansioni a rischio elevato, sia di terzi.
La legge che regolamenta i test prevede sanzioni per i datori di lavoro che non li effettuano.
In questo articolo scopriremo cosa sono i test antidroga e cosa dice la legge.
Test antidroga sul lavoro: cosa sono
I test antidroga sono degli esami che permettono di rilevare la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue, nelle urine, nella saliva, nei capelli o nel sudore del lavoratore. Esistono vari tipi di test, i quali possono essere eseguiti su diverse componenti, ma quelli più comuni sono quelli che analizzano le urine e la saliva.
Oltre che in ambito lavorativo, i test antidroga sono richiesti anche in ambito sportivo; in questo caso sono più comunemente conosciuti come test antidoping.
I test, a seconda della tipologia, possono essere effettuati presso centri specializzati oppure, acquistando il kit in farmacia, a casa o presso lo studio medico. I risultati del test delle urine sono pressoché immediati e permetto di rilevare efficacemente la presenza di sostanze psicotrope.
Le sostanze rilevate dai test sono il THC, la cocaina, i barbiturici, gli steroidi e le anfetamine. Non rientra invece tra le sostanze vietate il CBD, molecola estratta dalla cannabis, ma priva di effetti allucinogeni.
La legge italiana e i test antidroga in ambito lavorativo
La legge italiana ha previsto, a partire dal 2008, l'obbligatorietà dei test antidroga per alcune categorie di lavoratori. In particolare, devono essere controllati periodicamente i lavoratori impiegati nei seguenti ambiti:
trasporto di persone o di sostanze pericolose
guida di veicoli per la mobilitazione di terra
impianti nucleari
impieghi che prevedono l'utilizzo di sostanze pericolose
attività in cui sia previsto il porto d'armi
ambito medico
edilizia.
Le sanzioni
Nel caso in cui un lavoratore risultasse positivo al test antidroga, il datore di lavoro sarebbe obbligato a rimuoverlo dall'incarico. In caso di mancata rimozione dall'incarico, la legge prevede per il datore di lavoro una sanzione pecuniaria di 25.000 euro o l'arresto dai 2 ai 4 mesi.
Il lavoratore non può rifiutare di sottoporsi al test e, in caso di rifiuto, oltre a venire licenziato, può subire un arresto di 15 giorni e una sanzione fino a 309 euro.
Se un lavoratore, risultato positivo al test, accetta di seguire un programma di riabilitazione, non può essere licenziato. In caso di consumo sporadico di THC, il medico del lavoro può valutare il reinserimento nella mansione o lo spostamento ad altra mansione che non metta a repentaglio la sua o l'altrui integrità.


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