Categoria: Arte | Lunedì 31 Luglio 2017, Egli agisce sulla base dei modelli del primo manierismo pittorico, prendendo esempio in particolare da Raffaello e da Michelangelo, pur non disdegnando influenze veneziane. Giorgio Vasari è ricordato prevalentemente per la sua attività di storiografo e critico d’arte con le Vite de più eccellenti pittori, scultori et architetti di cui si ha una prima edizione risalente al 1550 ed una seconda del 1568 più ampliata.
25 gen - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Al colmo della fama una crisi mistica lo portò in Palestina, dove rimase per dieci anni nei quali creò centinaia di stampe ed illustrazioni relative ad episodi del Nuovo Testamento; queste opere, pubblicate nel 1896, gli procurarono ingenti guadagni. Da un punto di vista tecnico, queste illustrazioni sono caratterizzate dalla cura per i minimi particolari del paesaggio e per il vivido realismo de
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23 gen - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Dopo aver ottenuto una borsa di studio, partì per Parigi e divenne uno studente nello studio del pittore Léon Cogniet allora di Pierre-Paul Hamon all’École des Beaux-Arts de Paris . È stato influenzato dai pittori veneziani, che ha copiato nel museo del Louvre . Fu notato in particolare da Théophile Gauthier durante il Salon del 1846 per il suo “autoritratto con sua madre“, il suo lavoro ebbe fin
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19 gen - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Figlio di Jehan Chapron e di Marie Brissard, Nicolas fu allievo di Simon Vouet. Nel 1642, assieme a Nicolas Poussin, si trasferì a Roma dove rimase diversi anni. Il censimento dello Stato Pontificio ne indica la presenza a Roma per l’ultima volta nel 1652.
La sua presenza romana è nota soprattutto per le incisioni delle Logge di Raffaello, realizzate nel 1649.
Nel 1653-1655 i consoli di Lione,
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23 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Courbet Gustave, pittore francese (Ornans, 1819 – Vevey, 1877), cominciò a dedicarsi alla pittura nel ’40, espose più volte ai Salons di Parigi dove si fece notare nel 1851 con il celebre Funerale di Ornans.
Questo dipinto, molto criticato quando fu esposto, rappresenta la sintesi delle idee pittoriche di Courbet: nessun protagonista del quadro è immaginario ma si tratta di un gruppo di ritratti
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