# LA SAPIENZA di VITERBO. ULTIME ORE PER " LA CASTA DEL BARONATO". LA MAGISTRATURA INTERVIENE NELLA TOTò TRUFFA.

di GenitoriStudenti

# LA SAPIENZA di VITERBO. ULTIME ORE PER " LA CASTA DEL BARONATO". LA MAGISTRATURA INTERVIENE NELLA TOTò TRUFFA.

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Categoria: Universita' | Venerdì 01 Settembre 2017, La Sapienza di Viterbo, “Bomba sulla Casta del Baronato”.
“Genitori, Studenti ed Utenti Asl di Viterbo, raccolgono firme per la chiusura definitiva del Corso di Laurea in Terapia Occupazionale”.

Da mesi seguiamo con attenzione le vicende dell’Ateneo Viterbese. La denuncia da parte di un gruppo di genitori e studenti del Corso di Laurea in Terapia Occupazionale e di alcuni Utenti Asl, sul degrado Etico ed Accademico della Sapienza di Viterbo è rimasto un eco senza voce. Documentazioni fornite ad organi ed autorità competenti sono spariti nel nulla, grazie alla fitta rete capillare di protezione in tutela della “Casta del Baronato”. La dimensione surreale dell’ateneo Viterbese, ove omertà e corruzione fanno da padrone, ha esasperato gli animi di genitori, studenti ed utenti Asl, che ormai stanchi di tali contesto, hanno inviato una richiesta al MIUR per la chiusura definitiva del Corso di laurea “Farlocco” in Terapia Occupazionale, con conseguente allontanamento da parte della Docente di Biochimica Romana del Dipartimento A. Rossi Fanelli e dell’allievo Napoletano dalla Sapienza. Il malessere generale e l’efferatezza di tali gesti lasciati volutamente nel dimenticatoio, hanno minato l’integrità morale di coloro che con enormi sacrifici, vedono infranti sogni ed aspettative dei propri figli. La mancanza di serietà da parte di Organi ed Istituzioni come La Sapienza, è soltanto il riflesso di una architettura pregressa troppo intenta a tutelare il Baronato e non al profitto accademico. Proviamo a ripercorrere insieme le tappe di tale Denuncia, siamo passati dalla “pornografia spicciola al gusto partenopeo” all’interno dell’università e nel parcheggio antistante al Polo Didattico segnalata da Utenti Asl, in cui si vedono coinvolti la Docente di Biochimica Romana del A. Rossi Fanelli ed il Pagliaccio Napoletano (Pisellyno), per passare all’ aggressione fisica a discapito di un allieva appartenente alle categorie protette da parte del Pisellyno Partenopeo ed arenarsi dinanzi al Muro di Omertà costruito in tutela della Casta . Dinanzi a fenomeni di Bullismo a discapito di ragazzi appartenenti a categorie protette, ci siamo sentiti in dovere morale di prendere la nostra auto e constatare di persona l’Architettura ad indirizzo “mafioso” della Sapienza di Viterbo. Cosi, grazie alla collaborazione di alcuni allievi siamo riusciti ad individuare nominativi ed organizzazione. Da gennaio ad oggi ci siamo mimetizzati tra allievi e docenti, osservando da vicino la quotidianità all’interno del contesto universitario. La prima impressione dinanzi all’Ateneo Viterbese, è di trovarsi in una dimensione paradossale, un edifico vecchio e fatiscente, collocato nei pressi di Asl territoriali e centri commerciali, frequentato da un bacino di utenti di età variabile, ove i parcheggi pubblici diventano luoghi di incontro a luci rosse per docenti ed allievi. Più che in un contesto universitario, sembra di essere alla “Sagra della Porchetta”, dove tra spintoni, urla ed atti osceni in luogo pubblico, il clima goliardico da “panino con porchetta e peroni gelata”, consente ad allievi e docenti di giungere alla Laurea senza il minimo sforzo. Salendo le scale, la lotta tra acari e salmonella è un sentiero di guerra, personale tecnico latitante, una segreteria vuota abbandonata a se, chiavi di aule e laboratori sulle macchinette per il caffè in favore di qualche allievo troppo zelante, grida furibonde di docenti ed allievi che fanno eco sino al Centro Storico. Ci guardiamo intorno e ci domandiamo se siamo finiti in un reparto di Neuropsichiatria oppure in quello di Geriatria, di una cosa possiamo esser certi, gli allievi del Corso di Laurea in Terapia Occupazionale il tirocinio lo fanno tutti i giorni durante le ore di didattica. Cosi ci dirigiamo verso i piani alti, in cerca del Coordinatore Didattico e del Personale tecnico, prima di intraprendere la scalata, breve sosta nei bagni, ma si, entriamo. Le condizioni Igienico- Sanitarie riflettono il clima di trascuratezza e menefreghismo della Sapienza Viterbese, le porte sono un optional, per non parlare della carta igenica. Forse se la portano da casa i ragazzi?! Direi proprio di no, tra tracce di escrementi nel wc e per terra i ragazzi tutti giorni schivano malattie, cosi, suggeriamo all’esercito dei “Cari Baroni”, di richiedere foglie di fico all’amministrazione pubblica, basso impatto ecologico e tasso zero finanziamenti pubblici. Proseguiamo la scalata, lungo i muri cavi elettrici penzolanti e tracce di umidità fanno da cornice nella Beirut Viterbese, ogni tanto si intravede una sorta di bidella con handicap neuro-motorio far finta di lavorare, due strilli, tre chiacchiere e tre ore al telefono, mentre gli allievi al patibolo, salgono le scale narcotizzati dai postumi della “Festa degli Alpini”. Caro Presidente di Corso, lei deve esser veramente fiero dei suoi allievi e del suo Ateneo, ragazzi preparatissimi come non mai, sul Tirocinio. Tra docenti, personale tecnico e qualche allievo cretino di troppo, a voglia a far pratica nell’ambito della “Riabilitazione” !!!. Tra un collaterale ed un menisco rotto giungiamo ai piani alti, dov’è la Coordinatrice ed il personale Tecnico? Boh, sicuramente “infrattati” da qualche parte, l’aria campestre è un facilitatore della “Camporella Viterbese”. Ecco spuntare la seconda bidella, tra telefonate e messaggi Whats App, dispensa come ostia consacrata vecchi proiettori e pc del dopo guerra ormai obsoleti e non funzionanti, il tutto per facilitare il clima di preparazione alla festività di Ferragosto. I Docenti, dove sono? In attesa che gli allievi depositino in aula le vecchie cianfrusaglie da rigattiere di “Porta- Portese”, si esibiscono in teatrini felliniani con annesse lezioni di Sci, grande Colonnello. Stufi di attendere una Coordinatrice Latitante, ripercorriamo la Via Crucis a ritroso, per prendersi un buon caffè, ma si, dopo il viaggio in India ci tiriamo su da questo girone dantesco dell’inferno. Tra il caos dell’india e l’africa partenopea, una voce fuori coro mossa da un omino piccolo, saltellante, desta la nostra attenzione. “Guaglio, arò cazzo siete !!!!” Chi è, il figlio di Lucio Dalla, oppure un paziente di Neuropsichiatria infantile? In tutta la sua “minchiaggine umana” eccolo finalmente dinanzi a noi, Il “Pagliaccio Napoletano “in tutto il suo splendore, fluorescente dalla” pelata lucida “, come un gladiatore nella arena ad ogni passo da conferma della sua mediocrità umana. Occhiali a specchio tatuati sul viso, camicia aperta in pieno inverno e patta dei pantaloni aperta, ma è normale? Sicuramente no, mentre i pinguini ballano intorno a noi, lui sembra essere stato catapultato dai caraibi in ambito accademico. Domandiamo a qualche ragazzo chi sia, ci riferiscono tale Bareschino Daniele secondo anno Terapia Occupazionale, meno male che non lo conosceva nessuno. Cosi, chiediamo informazioni sulla titolare del “Corso di Basi Molecolari della Vita”, nello specifico il nominativo della Docente referente per la Disciplina di Biochimica, ci viene riferito da alcuni ragazzi, che si chiama Dott.ssa Carotti Daniela, professore di seconda fascia proveniente dal Dipartimento di Biochimica A. Rossi Fanelli di Roma, se la matematica non è un opinione abbiamo trovato la “Strana Coppia”. Seguiamo il guappo a ritmo caraibico, tra un saltello, uno strillone da scimpanzé nella giungla, come il messia a seguito dei suoi apostoli si dirige verso l’aula. Chi sono gli Apostoli della “Minchia”? La rete capillare intorno al “Bullo” è composta da tre colleghi partenopei, un ternano eletto a furor di popolo rappresentante di classe nonché assistente personale del Mitico Colonnello, in tutto ciò, ci domandiamo dove sia la Laurea del Ternano ed il Dottorato di ricerca per essere una assistente? Sicuramente la “Granarolo” fornirà documentazione in essere. Andiamo avanti, dicevamo, oltre al ternano, ci risultano tre ragazzi romani, un pugliese pronto a fornire casa per facilitare gli incontri tra Docente ed Allievo su via Garbini, ed altri colleghi provenienti da altre discipline delle professioni sanitarie. Prima delle lezioni ed al termine di esse, i ragazzi si radunano nel piazzale dell’ateneo o nella parte retrostante, tra una canna e l’altra, architettano manovre alla “Vespucci” contro allievi e didattica. Il porta bandiera della coalizione è il caro Bareschino, le sue scenate ed urla alla De Filippo, rimbombano nel Viterbese. L’aria da vittima del guappo e le dichiarazioni mendaci a discapito dell’allieva vittima della sua aggressione sono all’ordine del giorno, coinvolto in questo ginepraio di stupidaggini ci risulta essere anche il Colonnello. Fra un trasloco, servizio taxi da parte di allievi in suo favore, in cambio fornisce voti eccelsi a bambini con scarsa volontà di studiare. Gli scambi di telefonate tra il rappresentante della Merla ternano, il guappo partenopeo ed il Colonnello sono all’ordine del giorno, come le manovre tattiche all’interno di bar locali o nello studio medico. La processione di allievi nello studio medico è un continuo, come abile segugio il “Doc” segue con attenzione le mosse dei suoi eletti, fino alla tutela a discapito di vittime innocenti. Grazie all’alleanza con il Colonnello, gli allievi e la Carotti godono dell’immunità ed impunità. Ma di questo né a conoscenza anche il Caro Presidente di Corso, in ottimi rapporti per altro con il Caro Colonnello. Tutta la documentazione inviata ad organi di competenza magicamente è sparita nel nulla, la rete di contatti nelle alte sfere, come Piovra ha mosso i suoi tentacoli a discapito della Giustizia Italiana. Durante l’assenza della Coordinatrice, alcuni allievi ci hanno riferito che a tener in mano le redini della baracca è l’Ufficiale, chi si allea con lui va avanti, gli altri vengono penalizzati in ambito accademico. La storia montata a discapito di una vostra allieva è vergognosa, chi ha avuto il coraggio di parlare, ha sostenuto che il processo di stigmatizzazione è stato attuato dal Bareschino e dalla sua cosca, complice qualche docente di troppo. Il tutto sembra esser partito da scambi di messaggi tra la Carotti ed il Bareschino, pervenuti sui cellulari dell’allieva come del resto le telefonate anonime. Quattro schede sim clonate grazie a virus, de bug, siti cinesi creati in favore della coppia, provenienti dalle numerazioni della Docente di Biochimica e del Guappo Napoletano. Increduli abbiamo inserito le numerazioni della Carotti e del Bareschino per altro reperibili in internet, su diverse schede sim. Ci siamo ritrovati nel giro di poche ore ad essere iscritti su www.fitnessworldclub.net, social network, ed aziende pubblicitarie italiane ed estere, con tanto di squilli dalla numerazione del Bullo. A dir poco vergognoso è l’assenza di coscienza Etica e Morale che si evince da tali fenomeni, oltraggioso nei riguardi di Organi di Istituzioni come La Sapienza, nei confronti di colleghi docenti, allievi e Categorie protette. La Sapienza è sinonimo di cultura, ricerca, aggregazione, socializzazione, rispetto e tolleranza per la diversità, trasparenza e lealtà. Tutto ciò, non collima con L’Ateneo Viterbese. I vostri ragazzi hanno fatto una scelta di indirizzo accademico nelle Professioni Sanitarie, nello specifico nella Terapia Occupazionale o Ergoterapia, disciplina riabilitativa che utilizza la valutazione e il trattamento per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana e lavorativa delle persone con Disabilità cognitive, fisiche, psichiche tramite attività. Ci risulta da definizione, che Il Terapista Occupazionale è quella figura professionale che, in possesso di diploma Universitario, opera nell’ambito della prevenzione e riabilitazione di soggetti affetti da malattie e disordini fisici o psichici, sia con disabilità temporanee o permanenti, utilizzando attività manuali, ludiche, di vita quotidiana. Complimenti al Caro allievo Bareschino, deve aver compreso in pieno le finalità e gli obbiettivi del seguente indirizzo accademico. Totalmente distante da quanto osservato e verificato in questi mesi. Se fosse stata cosi furba cara Dott.ssa Carotti e caro Bareschino, non avreste lasciato cosi tante tracce. I cambi di stato sui vostri whats app come le fotografie, sono visibili a tutti come del resto orari e date delle vostre conversazioni. Caro Pisellyno, dopo aver fatto danni a discapito della tua collega, stigmatizzandola ed umiliandola per due anni, finalmente hai eliso la tua Sim per non lasciare più tracce, intestandola ad un'altra persona, un vero fenomeno sia come uomo che futuro Terapista Occupazionale. Ci complimentiamo anche con lei Cara Dott.ssa Carotti, un vero “genio della truffa”, dal 23 giugno ha deciso di non rinnovare la promozione internet sulla sua scheda Sim, collegandosi a Wi-Fi pubblici e/o privati, qualcuno vi ha illuminato sulla tracciabilità delle celle, indirizzi ip e del GPS? La rete di capillare di protezione intorno a voi, fa acqua da tutte le parti, come i falsi alibi che vi state creando da due anni. Dott.ssa Carotti, faccia da parte nostra i complimenti al foto ritocco, una volta le macchie di vecchiaia e rughe compaiono nelle foto, nelle altre svaniscono, mi raccomando provveda ad estinguere i debiti con la Tim visto che non ricarica dal 23 giugno. Per non parlare di vecchie foto datate preistoria che pubblica l’infantile del suo compagno Bareschino, coperto dalla schiera di familiari ed amici partenopei. Troviamo da folli non mostrare amici su profili facebook dopo aver fatto danni, classica Napoletanata. Forse è il caso che entrambe lasciate di cuore La Sapienza. Oltre a regalare promozioni ed a distruggere la vita accademica di allievi, per tutelare la sua relazione con un ventenne, che cosa è in grado di dare alla Nostra Amata Sapienza, solamente Menzogne. Ringraziamo tutti gli amici, parenti e familiari della Docente di Biochimica e del Bullo Napoletano che si sono prestati al gioco perverso della “Strana Coppia”. Avete distrutto valori fondamentali di un Ateneo Storico come La Sapienza, violando un Codice Etico Morale secondo Ordinamento Sapienza, minando la Cultura Italiana, Diritti Umani inviolabili e contravvenendo a norme e regolamenti secondo l’Ordinamento Giuridico Italiano. Mi raccomando fate sparire anche questa e continuate a stigmatizzare e condannare Allievi Disabili. Ci auguriamo di cuore cara Dottoressa di Biochimica e caro Pagliaccio Napoletano, che una volta per tutte prendiate atto e coscienza delle vostre efferatezze e della Lucida Follia che vi contraddistingue, scusandovi in primo luogo con la Sapienza, con i suoi colleghi Docenti, con il Gruppo di Genitori e Studenti del suddetto Corso di Laurea, con il Gruppo di Utenti Asl, in modo particolare chiedendo scusa all’ allieva vittima dei vostri soprusi. Restituite dignità ed onore a quei ragazzi, che nella diversità trovano ogni giorno la forza ed il coraggio di lottare, credere in un futuro migliore e conseguire con spirito di sacrificio ed umiltà ottimi risultati. Dal Cancro e dalle accuse Infamanti a discapito della vostra allieva e compagna universitaria, Lei ne esce STRA-VINCENTE, Voi dall’ ALTO della vostra Mediocrità, Povertà Etica, Morale, Umana, solamente PERDENTI.
M. Zecchi


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