Intervista col generale Carlo Landi, già comandante della Divisione “Centro Sperimentale di Volo” e consigliere militare nella delegazione italiana all’OSCE. Con molta lucidità e umanità, Landi spiega quei retroscena che molti intuivano, ma che pochi nel panorama politico e mediatico occidentale hanno avuto il coraggio di esporre. Il punto essenziale è il fatto che il conflitto in Ucraina sia stata una guerra per procura mossa dagli USA alla Russia, o più in generale dalla NATO a Mosca nell’ottica dell’allargamento progressivo dell’Alleanza fino ai confini russi. Pur condannando in sé l’azione militare, Landi riconosce che si tratta molto probabilmente di una reazione del Cremlino alla minaccia percepita di un’Alleanza militare piuttosto aggressiva che si è spinta troppo avanti. Per lui, la “grande sconfitta” purtroppo è l’Europa. Anche in Italia, tutti hanno ormai capito che dietro all’idea di un esercito europeo e di un riarmo costosissimo non ci sono i valori democratici, ma gli interessi economici.