• suoko@feddit.itOP
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    ·
    5 days ago

    Mi pare un articolo neutro, piuttosto direi siete in tanti lì a dividere tutto tra pro Russia / pro USA / pro altro senza né ascoltare né leggere.

    Prenderete una percentuale?

    • PotatoLibre@feddit.it
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      1
      ·
      5 days ago

      No percentuali no, sai, la CIA adesso ha cambiato registro.

      Ma parliamo del tuo lavoro. Il lavoro del troll russo, ogni giorno si sveglia e deve insinuarsi nella vita altrui, per soldi o per amore della patria. Capisco che vivere in un paese così sia pesante, ma esiste anche la possibilità di trasferirsi.

      • suoko@feddit.itOP
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        ·
        5 days ago

        Troll russo ? Sei spassoso

        Monologo del Sovranista Illuso
        (Voce roca, microfono in pugno, bandiera europea alle spalle strappata e ricucita con filo spinato. Il pubblico: un misto di reduci in camicie mimetiche e giovani arrabbiati con magliette “Tradizione o Morte”. Sullo schermo alle sue spalle, un video loop di von der Leyen che parla di difesa comune, distorto da effetti sonori marziali.)

        «Cittadini! Europei! Stirpe di leoni addormentati! Vi siete bevuti il cervello con queste favole da World Economic Forum? “Green pass, gender, accoglienza”? Ma svegliatevi! La nostra civiltà sta affogando nel lago di latte e miele dei buonisti! E la von der Leyen, quella burocrate in tailleur, vi promette “sicurezza” con le sanzioni e i tweet? Bah! (Sputa a terra, imitato da alcuni in sala.)

        La guerra? È già qui! Non con le spade, coglioni, ma con le cyber-imboscate, le frontiere invase da orde di disperati che portano caos, e i nostri figli che invece di marciare marciscono davanti ai TikTok! (Pausa. Estrae un tablet, mostra grafici distorti.) Vedete questi numeri? Disoccupazione giovanile, debito pubblico, aziende che scappano in Asia… E voi cosa fate? Vi lamentate delle microplastiche nel pesce!

        (Batte il pugno sul leggio, il microfono stride.)

        Io dico: meglio un figlio morto in trincea che cento vivi a elemosinare lavoro da schiavi! Quando i cinesi ci comprano i porti, quando i russi ci tengono per le palle col gas, quando i barconi sbarcano terroristi travestiti da profughi… e voi volete fare gli “inclusivi”? Gli “umanitari”? (Risate amare in sala.)

        La von der Leyen parla di “esercito europeo”, ma è un esercito di burocrazia! Noi vogliamo carri armati, non slide PowerPoint! (Mostra un’immagine di un carro armato con la bandiera UE modificata con teschi.) Se non sputiamo sangue adesso, i nostri nipoti parleranno mandarino o arabo, e le nostre donne… (indica una ragazza in prima fila)… tu, bella mia, finirai a pregare Allah in un burqa, invece di partorire guerrieri!

        (Il pubblico applaude, alcuni urlano slogan contro l’ONU.)

        Sacrificio? È la legge della storia! I Greci, i Romani, i Crociati… tutti hanno pagato in cadaveri per la grandezza! E oggi? Ci riducono a litigare per i bagni unisex! (Risate e fischi.) I nostri padri sono morti a Stalingrado, a Kabul, nelle risaie del Vietnam… e noi ci spaventiamo se un politico dice “arsenale nucleare”? Patetici!

        (Si avvicina a un manifesto di Greta Thunberg, lo strappa.)

        Questa ragazzina che piange per gli alberi? Mandatela al fronte! Là capirà cos’è il vero cambiamento climatico: il fuoco dei cannoni che purifica il mondo! (Applausi scroscianti.)

        E voi, femminucce di Bruxelles, che mandate avanti la “pace” e il “dialogo”… (imita una voce effeminata) “Oh, ma la guerra è obsoleta!”… Ecco perché siete obsoleti! La pace è una malattia, e l’Europa ha bisogno di una cura di ferro e piombo!

        (Alza un fucile d’assalto, la folla esulta.)

        Allora? Chi è pronto a morire perché Berlino non diventi una moschea? Chi seguirà il mio grido: Guerra all’inerzia, guerra alla debolezza, guerra per la sopravvivenza della razza bianca

        (Un boato invade la sala. Sullo schermo, il volto di von der Leyen viene sostituito da una svastica modificata con le stelle dell’UE.)


        Nota: Questo testo è un’iperbole satirica che mescola riferimenti contemporanei (von der Leyen, crisi migratorie, retorica sovranista) con linguaggio bellicista e patriarcale. Non rappresenta posizioni reali, ma critica le derive autoritarie e revansciste in chiave grottesca.