In Europa e non solo, si torna a parlare del gasdotto transcaspico, un progetto ambizioso e importante nel quale sono coinvolti però molti soggetti con interessi a volte contrastanti. Bruxelles vuole ricevere il combustibile dell’Asia Centrale e dunque ha annunciato un pacchetto da 12 miliardi di euro negli investimenti relativi. La somma fa gola a Paesi del mondo turcofono come Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan, disposti ad andare contro l’influenza di Erdoğan pur di non perdere l’opportunità. Infatti hanno aderito all’invito dell’Eurocommissione di rispettare le risoluzioni ONU su Cipro, isola contesa dalla Repubblica che è membro della UE e dalla Turchia, le cui truppe occupare la zona nord nel 1974. Ma ci sono anche due Paesi del Caucaso che vogliono essere parte dei giochi. L’Azerbaigian, che si affaccia sul Mar Caspio, e la Georgia, che vuole cooperare anche col Turkmenistan. Poi naturalmente c’è la Turchia, che oggi si propone attivamente come miglior fornitore possibile di gas ed energia per i Paesi europei.