Aifa, autorizzazioni senza prove: il caso sollevato dal Tar

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Categoria: Attualita' | Martedì 28 Novembre 2023, Durante la campagna vaccinale anti-Covid in Italia, l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha affrontato una situazione problematica: non disponeva dei documenti necessari per attestare l'efficacia dei vaccini autorizzati. Questa mancanza di prove ha suscitato forti sospetti riguardo a possibili omissioni di eventi avversi da parte di Aifa, aprendo la strada all'avvio di un'inchiesta denominata "Aifa leaks" da parte della Procura di Roma.

Un gruppo di circa 100 operatori sanitari, alcuni dei quali danneggiati dai vaccini, ha presentato un ricorso al Tar del Lazio, rappresentati dall'avvocato Francesco Golinelli. Il ricorso aveva come obiettivo quello di richiedere ad Aifa di fornire i documenti che giustificassero l'approvazione dei vaccini in base all'efficacia, al rapporto rischi-benefici e alla capacità di prevenire la trasmissione del virus.

La sentenza del Tar del Lazio ha respinto il ricorso, ma con una sorprendente affermazione: Aifa non era in possesso dei dati richiesti poiché erano detenuti dall'Agenzia Europea per i Medicinali (Ema). In pratica, Aifa aveva concesso le autorizzazioni senza avere prove scientifiche proprie a sostegno.

Questa sentenza solleva importanti interrogativi riguardo ai criteri seguiti da Aifa durante la campagna vaccinale e alle basi su cui ha informato il Ministero della Salute. Considerando che Aifa non aveva i dati necessari, su quali studi ha fondato le proprie decisioni e la narrativa a favore dei vaccini? Queste domande mettono in discussione l'approccio dell'agenzia e sollecitano una maggiore trasparenza riguardo alle decisioni prese durante la campagna vaccinale anti-Covid in Italia.

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