Caso Cucchi altri 2 carabinieri indagati mentirono al pm

Più informazioni su: cucchi -

Categoria: Attualita' | Venerdì 20 Gennaio 2017,

Si allarga l’inchiesta sulla morte di Stefano Cucchi. Altri due carabinieri finiscono nel registro degli indagati accusati di falsa informazioni al pm, si tratta di Enrico e Sabatino Mastronardi. Ma non è questa l’unica novità dell’indagine coordinata dal pm Giovanni Musarò. La polizia scientifica ha infatti decifrato completamente il registro di foto segnalamento: l’elenco volutamente occultato dai militari che arrestarono il geometra 32enne per eliminare ogni traccia del suo passaggio nella stazione Casilina, dove con ogni probabilità Cucchi venne picchiato. Cosa c’è scritto nel registro e perché ha un valore così importante per gli inquirenti? “Non fotosegnalato in quanto inveiva contro gli operanti”, questa frase ben cancellata significa prima di tutto che Cucchi passò per quella stazione. Ma c’è ovviamente molto di più. Il geometra si ribellò al foto segnalamento, inizialmente i militari annotarono la sua reazione poi però accadde l’imponderabile. I carabinieri avrebbero dovuto contestargli un nuovo reato “resistenza a pubblico ufficiale”. Probabilmente, ragionano gli inquirenti, optarono per un’altra strada. Cucchi venne picchiato. I militari a questo punto si resero conto di aver esagerato e allora decisero di eliminare ogni passaggio del geometra dalla stazione Casilina. Bianchetto alla mano cancellarono il nome di Cucchi e l’accusa annotata accanto, sovrascrissero il nome e le generalità di un altro arrestato Misic Zoran. In sostanza niente annotazione nell’elenco, niente prova del passaggio nella stazione e nessun pestaggio da scaricare sulle spalle dei presunti autori dell’aggressione, i militari Francesco Tedesco, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Enrico e Sabatino Mastronardi, padre e figlio, entrambi marescialli dei carabinieri, non sono implicati nel pestaggio a Stefano. A loro la procura contesta un altro episodio. Il carabiniere Riccardo Casamassima, importante testimone per la procura, riferì agli inquirenti di aver saputo dell’aggressione a Stefano grazie a due circostanze. La prima è quando Roberto Mandolini, il comandante della stazione Appia (quella di appartenenza dei tre presunti autori del pestaggio), riferisce a Enrico Mastronardi (superiore di Casamassima) dell’aggressione di un giovane, Cucchi appunto, da parte di alcuni suoi sottoposti.

>> continua a pagina 2 >>


Vai al gruppo telegram di discussione ufficiale

Leggi altre ultime notizie su:


Questa pagina usa cookie tecnici. Accetta