Che cosa racconta il Disco di Festo

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Categoria: Cultura | Martedì 10 Dicembre 2019, Era il 1908, e a ritrovare quello che oggi è comunemente noto come il “Disco di Festo” fu un archeologo italiano, Luigi Pernier. L’oggetto in questione, come fa intuire il suo nome, aveva forma circolare. Era fatto di argilla, con un diametro di poco più di 16 centimetri. La cosa interessante erano le iscrizioni impresse su di esso, di foggia e aspetto mai visti. Il Disco di Festo è scritto seguendo una spirale che va dal centro verso l’esterno del disco stesso (o viceversa). I caratteri che ci sono impressi sopra sono in realtà dei geroglifici, ovvero disegni stilizzati. Ognuno di essi è separato da quello che lo segue e da quello che lo precede da una barra. Pare siano stati impressi con degli stampi quando l’argilla era morbida.

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