Il DNA è utile per la tracciabilità alimentare?

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Categoria: Alimentazione | Venerdì 03 Settembre 2021, Sono molti i sistemi tecnologico informatici che promettono soluzioni nei confronti della tracciabilità, e soprattutto nei confronti delle frodi alimentari.

Frodi alimentari che sono una vera piaga del mercato internazionale, ne dimostra anche l’impegno di GFSI, Global Food Safety Initiative, in questo senso.

Il DNA, DeoxyriboNucleic Acid, o acido desossiribonucleico, è la carta di identità, impronta genetica, contenente le informazioni degli esseri viventi e di tutte le specie. Ed è per questo che c’è molto interesse sull’utilizzo del DNA per la tracciabilità e frode alimentare.

Anche se dal punto di vista analitico, la tracciabilità degli alimenti rimane un argomento non semplice, al contrario della verifica dei parametri chimici e microbiologici, si sta insinuando la metodica dell’utilizzo di una mappatura del DNA per valutare l’autenticità e la provenienza delle materie prime.
Autenticità degli alimenti garantita dal rispetto della composizione reale di un prodotto nei confronti della descrizione correlata e proposta ad aziende e consumatori.

Nelle azioni di mitigazione nei confronti delle frodi alimentari, richieste dai requisiti delle certificazioni BRC, IFS ed FSSC 22000, che in gran parte sono volte alla catena di fornitura, quindi può essere preso in considerazione l’utilizzo del DNA per la tracciabilità e frode alimentare...

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