Categoria: Scienze | Giovedì 07 Marzo 2024, Potrebbe sembrare semplice, in base ai crismi logici, comprendere il funzionamento di un mondo in cui nulla può essere creato o distrutto senza che ne resti un qualche tipo di traccia. E la trasformazione della materia, da uno stato all'altro, rispetta regole precise che corroborano l'interrelazione imprescindibile di un catalogo di cause interconnesse tra loro. Ma sono gli effetti, questi sconosciuti, che possono trarci in inganno, per il tramite dell'incerta concatenazione degli eventi in circostanze assai particolari. Come quando l'intero processo che dovessimo scegliere di prendere in analisi, con tutto ciò che esso comporta, tende a dipanarsi nel giro di poche decine di picosecondi, ovvero qualche trilionesimo del tempo necessario perché la lancetta più lunga dell'orologio possa compiere un singolo scatto sul percorso della sua circonferenza. Forse abbastanza, per quanto ci è dato di sapere, affinché nasca una stella o un buco nero collassi su se stesso
23 apr - www.jacoporanieri.com (Zarlock) -
Migliaia di facce sepolte sotto un guscio friabile ma saldo. La membrana che pur camminandoci tendiamo a definire "crosta", quasi a sottolineare come sia soltanto un velo dietro il quale nulla è ciò che sembra, ma ogni cosa latita in un complicato caos di effetti reciprocamente agevolati: fuoco, fiamme, impermanenza delle forme. Per sempre sepolte, ma mai realmente sopite. Eppure, qualche volta,
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24 feb - www.jacoporanieri.com (Zarlock) -
Affrettandosi a considerare quale sia la presenza di maggiori dimensioni che riesce a passare inosservata, le persone comuni tendono a vagliare insetti, piccoli mammiferi, presenze notturne come pipistrelli o gufi. Mentre gli astronomi rivolgono la mente a nubi gassose o pianeti raminghi, possibilmente liberati dalla presa gravitazionale della loro stella. Semplicemente esiste un ordine di lumino
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04 gen - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Secondo quanto riporta il Telegraph, l’autore è convinto che in un episodio della serie ideata da Matt Groening trasmesso nel 1998, Homer sia riuscito da predire la massa della famosa “particella di Dio”, ben quattordici anni prima che il Large Hadron Collider riuscisse a rilevare l’ormai famoso bosone a cui si deve la massa delle particelle elementari. La puntata in questione è intitolata “The W
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