Categoria: Cultura | Giovedì 06 Giugno 2019, L’Arcadia gli piacque e pensò di fermarsi lì. Ma la ninfa Telfusa, che aveva già stanza in quella regione e voleva esserne l’unica signora, gli diede un perfido consiglio.
– Non qui, Apollo. Ai piedi del monte Parnaso troverai una valle ridente di praterie, fresca di selve e di acque, dove il tuo tempio potrà sorgere propizio ai tuoi misteri e ospitale ai pellegrini che vi accorreranno. Apollo seguì il suggerimento e le indicazioni di Telfusa; e si ritrovò dentro una selvaggia gola di montagna, da un antro della quale sbucò l’orrendo Tifaone. Il mostro si scagliò minaccioso contro il giovine Dio; ma questi, senza tremare, impugnò e tese l’arco d’argento, scoccò una sua freccia sicura. Colpito, il drago si abbatté torcendosi nei sussulti dell’agonia, spandendo soffi pestiferi e fiotti di nero sangue. Come lo vide giacere immoto, il Dio lo urtò col piede esclamando: – E ora imputridisci qui!- Quel luogo si disse allora Pytho, che significa appunto «putredine».
15 mar - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Pitane nascose la propria gravidanza e quando Evadne nacque fu affidata ad Epito, re degli Arcadi. Evadne era una ninfa, figlia di Pitane e di Posidone. Amata da Apollo generò Iamo. Il suo nome significa ‘dalle trecce di viola‘. Evadne crebbe e divenne bellissima, fu sedotta da Apollo e generò un figlio che chiamò Iamo (da Ios=viola) dal quale discese una famiglia di indovini di Olimpia, famosi i
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17 gen - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Aristeo si invaghì della driade Euridice e lo stesso giorno che essa andò in sposa ad Orfeo, il figlio che Calliope ebbe da Apollo, egli tentò di farla sua prima del marito e nell’inseguimento che seguì Euridice riuscì più volte a sfuggirgli, finché accidentalmente calpestò un serpente velenoso che con il suo morso la uccise.
Per vendetta, le altre driadi distrussero le api.
Cirene, sua madre,
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27 mag - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Pausania riferisce che Apollo si innamorò di Psamate e la rese gravida di Lino.
Quando il bambino nacque, Psamate, temendo l’ira del padre, lo abbandonò su una montagna. Dei mandriani al servizio di Crotopo raccolsero il bambino e lo allevarono; un giorno, però, Lino fu sbranato dai cani pastori, lasciati incustoditi.
Il dolore di Psamate alla notizia della morte del bimbo non sfuggi a Crotopo,
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