Categoria: Cultura | Sabato 20 Giugno 2020, Le antiche tradizioni elleniche davano l’impero dell’Oceano a Nereo e a Doride, e la inesauribile fecondità del mare era simboleggiata da una ricca famiglia di ninfe marine, le Nereidi o Doridi. Esse personificavano i movimenti delle onde, il loro colore, i vari aspetti della vita del mare; così quella azzurra, Glauco; la verdeggiante, Talia; l’ondeggiante, Cimodoce; la incalzante, Dinamene. Soltanto alcune di esse ebbero una leggenda particolare, come Anfitrite, sposa di Poseidone, Teti madre di Achille, Orizia rapita da Borea, Galatea amata dal ciclope Polifemo. Abitavano in fondo al mare, nel palazzo del padre Nereo, sedute su troni d’oro.
15 lug - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Rischiò di essere divorata dal mostro marino inviato da Posidone che, con Apollo, era stato offeso da Laomedonte, ma fu salvata da Eracle e Telamone. I salvatori avevano concordato, come ricompensa, la mano di Esione per Telamone ed i cavalli divini posseduti dal re per Eracle.
Poiché Laomedonte rifiutò di mantenere le promesse Eracle espugnò Troia e lo uccise.
Esione sposò Telamone ed ottenne
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28 mag - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Vestito da mago, Nectanebo soleva fare modellini di legno delle sue navi e di quelle dei nemici e le faceva galleggiare, complete di ciurme di pupazzetti, in una grande vasca d’acqua. Poi pronunciava parole magiche, e allora, narra uno scrittore greco, “i pupazzi prendevano vita e le navi attaccavano battaglia“.
Con opportuni accorgimenti Nectanebo faceva in modo che le sue navi “sgominassero il
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22 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Contrariamente ai patti, Issione non fece a Deioneo i doni che gli aveva promessi per le nozze, anzi lo uccise in modo particolarmente crudele, facendolo cadere in una fossa piena di carboni ardenti. Zeus lo perdonò, ma Issione, invitato ad un suo banchetto, cercò di sfruttare l’occasione per concupire Era; accortosene, il dio gli inviò una donna che aveva creato con le sembianze di Era da una nu
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06 ago - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Originario di Lucca, dopo aver lasciato la città natale in giovane età per studiare in una Roma che si divideva tra estrosità tardobarocche e classicismo, Pompeo Batoni dapprima seguì lo stile di Carlo Maratta, il pittore più in auge del tempo, ma ben presto si distaccò dallo stile marattesco per andare incontro a un classicismo che guardava all’arte antica, a Raffaello e ai grandi maestri bologn
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27 mag - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Figlia di Nereo e di Doride, generò con Eaco, re di Egina, il figlio Foco. Non va confusa con un’altra Psamate, che era invece figlia di Crotopo. Quando Eaco decise di sedurla, Psamate si mutò in foca e cercò inutilmente di sfuggirgli. L’uomo la raggiunse e dal loro amplesso nacque Foco, che divenne il prediletto del re. In seguito, Foco fu ucciso dai suoi fratelli maggiori Telamone e Peleo, figl
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