Categoria: dal Mondo | Lunedì 20 Marzo 2023, C'è un problema grosso al Pentagono e alla Difesa, e a Washington fanno sempre di meno per nasconderlo. Le armi stanno pericolosamente finendo, sia quelle da mandare all'Ucraina che quelle da tenere in casa. I magazzini sono quasi vuoti. Il problema vero e proprio è costituito dalle tempistiche molto lunghe per rimpiazzare le armi spedite a Zelensky, specialmente considerato il vertiginoso gioco al rialzo fatto da quest'ultimo. Al di là della possibile e perniciosissima escalation che potrebbe causare l'invio di armi sofisticate, qualora venga abbattuto un missile o un velivolo, gli USA impegnerebbero troppi soldi e troppo tempo per costruirne di nuovi, rispetto alle semplici munizionio o ai fucili.
25 lug - strumentipolitici.it (Marzetti) -
Recentemente, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha ribadito in più occasioni la contrarietà di Budapest al riarmo ucraino. La posizione ungherese rimane sempre la stessa: niente armi per Zelensky, niente passaggio di attrezzature NATO attraverso il Paese magiaro, richiesta di aprire un tavolo di negoziati fra USA e Russia. Il ministro ha spiegato in modo chiaro che Budapest non v
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11 apr - strumentipolitici.it (Marzetti) -
Il prestigioso giornale americano "Foreign Policy" analizza una carenza che apparentemente non c'è, ma che in realtà può minare alla base tutti gli sforzi dell'asse euroatlantico. Manca la definizione precisa di cosa debba essere la "vittoria" nel conflitto ucraino. Si mandano armi, si impongono sanzioni, si fanno progetti: ma per cosa esattamente? e per quanto temopo? quali sacrifici si dovrà an
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30 gen - strumentipolitici.it (Marzetti) -
Il presidente ucraino Zelensky ha recentemente revocato la cittadinanza a quattro parlamentari, tra cui Viktor Medvedchuk, liberato qualche mese fa dopo essere stato incarcerato dalle forze militari dell'Ucraina. Ora si trova in Russia, libero grazie a uno scambio di prigionieri. Sulla stampa di Mosca ha pubblicato un pezzo in cui esorta gli ucraini a formare un movimento per fermare la guerra e t
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27 set - strumentipolitici.it (Marzetti) -
Rasmussen è stato segretario della NATO fino al 2014, e già dal 2016 ha fatto il suo ingresso come "consigliere" nell'amministrazione presidenziale dell'Ucraina, prima con Poroshenko e poi con Zelensky. La "longa manus" dell'Occidente militarista e americanista è più che evidente, è conclamata e pericolosamente attiva. L'ultima trovata del consigliere Rasmussen è stata stilare le raccomandazioni
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