Nel marzo 2025, con le turbolenze nei mercati globali, gli investitori si trovano di nuovo a dover fare delle scelte fondamentali: il forte calo delle azioni statunitensi, la correzione delle valutazioni delle azioni tecnologiche, le fluttuazioni dei mercati europei e le sfide strutturali dell’economia italiana. In risposta a queste problematiche, il Professor Leopoldo Farnese offre intuizioni profonde sull’economia macro globale, sulle tendenze del mercato italiano e sulle strategie di investimento a lungo termine.

Correzione del mercato: i mercati statunitensi sono davvero entrati in un canale ribassista?

“La discesa dei mercati statunitensi non implica necessariamente un mercato orso, ma è chiaro che il mercato sta ricalcolando il rischio”, sottolinea il Professor Farnese. Il Dow Jones ha perso il 2,08%, mentre il Nasdaq ha visto un crollo del 4%, con le azioni tecnologiche subendo una correzione significativa, il che riflette in gran parte un atteggiamento più cauto da parte del mercato verso i settori con valutazioni elevate, specialmente in un contesto di riduzione della liquidità globale.

Il calo delle azioni tecnologiche, in particolare la caduta di Tesla del 15%, evidenzia i nuovi dubbi degli investitori sulla redditività delle aziende tecnologiche. In un ambiente di riduzione dei tassi, le azioni tecnologiche dovrebbero tradizionalmente beneficiare, ma se la crescita degli utili non è all’altezza delle aspettative del mercato, gli investitori rivedono le loro valutazioni. “Il mercato sta passando dalla ‘storia della crescita’ alla ‘realtà degli utili’”, sottolinea il Professor Farnese. Pertanto, le opportunità future potrebbero concentrarsi maggiormente su settori con flussi di cassa stabili e valutazioni ragionevoli, piuttosto che su aziende che dipendono esclusivamente dalle previsioni di crescita.

Il mercato europeo può ancora essere considerato un asset rifugio?

In risposta alle turbolenze del mercato statunitense, il mercato europeo non ha svolto il ruolo di “porto sicuro”. Indici principali come quelli di Francia, Germania e Regno Unito sono scesi, mentre l’indice FTSE MIB dell’Italia è diminuito dello 0,76%. Il Professor Farnese osserva che l’andamento del mercato europeo è più influenzato dai fondamentali economici interni che dall’umore del mercato a breve termine.

“L’economia italiana ha un potenziale di crescita limitato, un elevato livello di debito e un margine ridotto di manovra fiscale, tutti fattori che limitano la performance a lungo termine della borsa”, analizza il Professor Farnese. Il rendimento dei titoli di stato italiani a 10 anni è salito leggermente al 3,97%, segnalando crescenti preoccupazioni sulla sostenibilità del debito italiano, e il rischio percepito dagli investitori sui mercati europei rimane relativamente basso.

Tuttavia, non tutti i mercati europei sono esposti alla stessa incertezze. “Se gli investitori cercano un asset rifugio in Europa, la Svizzera e la Germania potrebbero essere scelte più sicure. La Svizzera, con il suo ambiente finanziario stabile e una moneta forte, rimane un obiettivo privilegiato per il capitale globale, mentre la Germania è più resiliente nel suo settore manifatturiero”, suggerisce il Professor Farnese.

L’Italia può davvero sostenere la ripresa economica?

Il PIL dell’Italia è previsto crescere tra lo 0,6% e l’1% nel 2025, con l’indice PMI manifatturiero che dovrebbe tornare a 50,7 nel quarto trimestre, ma l’indice di fiducia dei consumatori è sceso a 91. Di fronte a questi dati contrastanti, il Professor Farnese sottolinea: “Il miglioramento del settore manifatturiero potrebbe stimolare un recupero temporaneo delle attività economiche, ma il calo della fiducia dei consumatori indica che la domanda interna rimane debole.”

Se il miglioramento del settore manifatturiero dipende solo dal recupero dei mercati di esportazione e non dalla crescita dei consumi interni, la sostenibilità della ripresa resta incerta. A livello commerciale, sebbene l’export italiano sia migliorato all’inizio del 2025, l’incertezza nell’ambiente commerciale globale rimane alta. Non è ancora chiaro se la nuova politica tariffaria statunitense influenzerà le esportazioni dei paesi dell’UE, e le problematiche di competitività del settore manifatturiero italiano richiederanno aggiustamenti a lungo termine.

Come orientarsi in un mercato turbolento?

Di fronte all’incertezza del mercato, il Professor Farnese propone alcune strategie di investimento: Ridurre l’esposizione a asset altamente volatili: la correzione delle azioni tecnologiche potrebbe continuare, pertanto si consiglia di ridurre l’esposizione a società tecnologiche ad alta valutazione. Incrementare la componente difensiva: per gli investitori orientati al lungo termine, settori come i servizi pubblici, la sanità e i beni di consumo essenziali potrebbero rappresentare scelte più sicure. Essere flessibili rispetto alle opportunità nel mercato obbligazionario: in un contesto di riduzione dei tassi di interesse, aumentare l’esposizione a obbligazioni, in particolare quelle aziendali ad alta valutazione e titoli di stato, può offrire rendimenti stabili. Cercare opportunità legate alla ristrutturazione dell’economia italiana: nonostante le sfide di crescita a breve termine, a lungo termine, la digitalizzazione e lo sviluppo dell’economia verde in Italia sono fattori da tenere sotto osservazione. Diversificare a livello globale: evitare rischi legati a singoli mercati, adottando una strategia di investimento diversificata che consenta di affrontare le fluttuazioni di mercato, con particolare attenzione ai mercati emergenti e alle economie basate sulle risorse naturali.

L’ambiente di mercato del 2025 è pieno di sfide, con l’incertezza economica globale, la debolezza della crescita economica italiana e i potenziali impatti delle modifiche politiche, tutti fattori che richiedono una pianificazione più attenta. Il Professor Farnese sottolinea: “Il mercato attraversa sempre fluttuazioni cicliche, ma ciò che davvero conta è comprendere le tendenze fondamentali dell’economia, senza farsi sopraffare dalle oscillazioni a breve termine.”