Genitori, dal 2012 a oggi è cambiato molto: i baby food hanno limiti più severi su pesticidi, metalli e micotossine, controlli costanti e standard vicini allo “zero analitico”. Ma una cosa non è cambiata: il marketing confonde. Il nostro vademecum serve a scegliere senza paura né sprechi.
Cosa guardare? Non il packaging, ma l’etichetta: cercate la dicitura “Alimento per la prima infanzia” o “specificamente formulato per… mesi/anni”. Solo così scattano le norme più rigide. Verificate la fascia d’età, ingredienti semplici, zuccheri aggiunti assenti o minimi, sale basso, niente aromi superflui. Diffidate dei “per tutta la famiglia” quando servono a bimbi di 6–12 mesi.
E il fatto in casa? Resta un alleato: materie prime di qualità, sapori veri, meno sale e zucchero. L’industriale oggi è più sicuro, ma non sostituisce educazione al gusto e buon senso.


