La svolta è in un accordo appena trovato in Europa, tra Parlamento Ue e Consiglio: se una frode nasce da un annuncio o da un contenuto segnalato su Facebook, Instagram, TikTok o altre piattaforme e quel contenuto non viene rimosso, la piattaforma potrà essere chiamata a rimborsare la banca, che a sua volta avrà l’obbligo di indennizzare il cliente vittima del raggiro. L’Europa vuole colpire così un fenomeno molto pericoloso per gli utenti: il 77 per cento delle truffe in Europa parte dalle piattaforme social e il 59 per cento da quelle Meta (Facebook, Instagram, Whatsapp, Messenger), secondo la banca Revolut. Tra le più frequenti ci sono appunto le truffe e-commerce, dove il prodotto o non arriva o è molto diverso da quello pubblicizzato. Ma ci sono anche le truffe su trading online, che promettono guadagni straordinari con le criptovalute ma sono in realtà un modo per rubare i soldi di chi ci casca.


