Nei giorni in cui il paese è scosso dagli ultimi due femminicidi di Roma e Messina ai danni di Ilaria Sula e Sara Campanella, ritorna alla ribalta della cronaca il caso di Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin. Per i giudici della Corte D’Assise di Venezia aver inferto 75 coltellate non sarebbe stato “un modo per crudelmente infierire o per fare scempio della vittima”, ma “conseguenza della inesperienza e della inabilità” di Turetta.