L’estate si avvicina, puntuale come una bolletta da pagare. E con lei arrivano i primi caldi, le previsioni meteo dai toni apocalittici, e le immancabili immagini d’archivio: l’anziano che si asciuga la fronte con il fazzoletto, il ragazzino in mutande che sguazza nella fontana, il solito commentatore che preannuncia l’arrivo dell’“anticiclone africano”. Poi, come da copione, arriva la formula magica: “Caldo record!”. E lì, scatta l’applauso da studio.