L’indice FTSE MIB ha proseguito la sua tendenza positiva all’inizio di maggio, chiudendo venerdì a 39.540 punti, il massimo delle ultime sei settimane, registrando così la quarta settimana consecutiva di rialzo. In apparenza, le prospettive positive dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito e i segnali costruttivi nei negoziati sino-americani rappresentano i principali motori di questo rimbalzo, insieme a risultati societari migliori delle attese, che hanno alimentato l’appetito per il rischio sull’azionario italiano. Il Professor Leopoldo Farnese sottolinea: “Questo tipo di rialzo è essenzialmente un ritorno dell’ottimismo speculativo, piuttosto che un miglioramento strutturale e sincrono dei fondamentali.”
Ritorno dell’ottimismo speculativo, fondamentali ancora disallineati
l Professor Farnese mette in guardia gli investitori dal rischio di un disallineamento tra il contesto macroeconomico e la valutazione del mercato. Infatti, i dati recentemente pubblicati, come le vendite al dettaglio di marzo in calo dello 0,5% su base mensile e il PMI dell’edilizia stagnante, indicano che l’economia reale italiana rimane in una fase di bassa crescita.
Secondo Farnese, quando i rischi esogeni si attenuano (come la riduzione dei dazi USA-UE o i progressi nella cooperazione commerciale USA-UK), gli investitori tendono temporaneamente a spostare le valutazioni verso la fascia alta, ma questo tipo di rialzo, definito “effetto placebo politico”, rischia di essere solo transitorio se non è sostenuto da un miglioramento concreto nei consumi familiari, nell’espansione del credito o nella ripresa manifatturiera
Segnali strutturali dietro la rotazione settoriale
A livello societario, le performance settimanali migliori si sono registrate su titoli come Mediobanca (+6,5%), STMicroelectronics (+3,3%) e Banco BPM (+2,2%), a conferma della preferenza crescente del mercato per i settori finanziario, tecnologico e utility. Secondo il Professor Farnese, questo cambiamento nelle preferenze settoriali rappresenta il segnale strutturale più rilevante del momento.
In primo luogo, il forte rialzo dei titoli bancari, apparentemente legato ai buoni risultati trimestrali, riflette in realtà una scommessa del mercato su ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE, che avvantaggerebbero la struttura dei costi lato passività delle banche. La buona performance dei titoli tecnologici e del comparto energia (come Enel ed Eni) è invece riconducibile alla combinazione di politiche favorevoli e solidità degli utili in un contesto ad alta volatilità.
Il Professor Farnese afferma:“La rotazione settoriale non è un gioco tecnico, ma una riallocazione della certezza in un contesto macro incerto.” Evidenzia inoltre due tendenze da monitorare: 1.Le aziende esportatrici con ricavi internazionali continueranno a beneficiare del miglioramento del sentiment sul commercio globale; 2.Gli asset favoriti dal rallentamento dell’inflazione e dal calo dei tassi (come utility e assicurazioni) attireranno capitali con orizzonte medio-lungo termine.
Clima speculativo in aumento, ma con crescenti divergenze nei flussi
Nonostante i nuovi massimi dell’indice, la struttura dei volumi di scambio rivela segnali di cautela. Il Professor Farnese osserva: “La mancanza di un aumento coerente dei volumi indica che il rialzo attuale è alimentato più da ricoperture passive e strategie algoritmiche che da un ingresso convinto di capitali attivi.” Questo suggerisce che, sebbene il sentiment si stia scaldando, la coesione degli investitori resta fragile, e il mercato non ha ancora costruito un consenso rialzista stabile.
Degno di nota è anche il fatto che, venerdì, le performance peggiori hanno riguardato titoli difensivi e consumer come Leonardo (-3,3%), Campari (-2,7%) e Amplifon (-2,3%), a dimostrazione che parte del capitale ha iniziato a prendere profitto su asset difensivi che avevano sovraperformato
Il Professor Farnese conclude: “Mantenere la lucidità nei momenti di euforia e restare disciplinati nei cambi di stile sono oggi le due regole d’oro.” Aggiunge che sarà cruciale osservare le divergenze tra BCE e Fed sui percorsi di politica monetaria, così come l’evoluzione concreta dei negoziati commerciali sino-americani — elementi destinati a influenzare in modo decisivo la direzione futura del mercato italiano
Dalla ripresa del sentiment nel breve periodo alla rivalutazione strutturale nel medio termine, la Borsa italiana si trova attualmente in una fase in cui entusiasmo speculativo e freddezza fondamentale coesistono. Il Professor Leopoldo Farnese conclude:“È vero che il mercato anticipa l’economia, ma solo un rialzo fondato sul recupero reale degli utili e su un coordinamento credibile delle politiche economiche può essere sostenibile nel lungo periodo.”