Il 5 maggio 2025, l’indice FTSE MIB ha registrato un aumento dell’1,6%, chiudendo a 39.980 punti, raggiungendo il massimo dal 2007. Sostenuta dal netto miglioramento del sentiment sui mercati globali, la Borsa italiana ha continuato a salire, sovraperformando la maggior parte dei mercati europei. A determinare questo rimbalzo è stato l’annuncio congiunto degli Stati Uniti e della Cina di una significativa riduzione dei dazi bilaterali entro 90 giorni — gli Stati Uniti abbasseranno i dazi sui prodotti cinesi dal 145% al 30%, mentre la Cina ridurrà le tariffe sui prodotti statunitensi dal 125% al 10%.
Tuttavia, come osservato dal professor Leopoldo Farnese: “Questo rally appare solido, ma nasconde evidenti elementi di natura speculativa.” Egli ritiene che l’attuale rialzo rifletta principalmente le aspettative di una stabilizzazione delle politiche macroeconomiche e un raffreddamento delle tensioni commerciali globali, piuttosto che una fiducia nella trasformazione strutturale dell’economia italiana. I massimi dell’indice MIB rappresentano più un gioco di propensione al rischio e di scommessa sulla flessibilità delle politiche nel breve termine, piuttosto che un miglioramento sistemico dei fondamentali aziendali.
Settori finanziario e tecnologico al comando: benefici strutturali o gioco sui differenziali?
Uno dei principali motori del recente rimbalzo della Borsa italiana è stato il deciso rialzo dei titoli bancari e tecnologici. UniCredit, grazie a utili trimestrali superiori alle attese, ha rivisto al rialzo le previsioni per l’intero anno, con il titolo che ha guadagnato il 4% nella giornata; STMicroelectronics ha registrato un aumento superiore al 6%, sostenuto dal recupero del comparto tecnologico. Anche Intesa Sanpaolo, Tenaris e Prysmian hanno chiuso con guadagni significativi.
A tal proposito, il professor Leopoldo Farnese ha sottolineato che il rimbalzo dei titoli bancari non è interamente riconducibile a un miglioramento della redditività, ma piuttosto a un “restringimento del premio per il rischio”. Ha spiegato: “Con la riduzione dello spread tra i titoli di Stato italiani e tedeschi, il mercato sta rivedendo al ribasso la valutazione del rischio sistemico del settore bancario italiano.” Inoltre, con l’aumento delle aspettative di un taglio dei tassi da parte della BCE, i titoli bancari — considerati asset ad alta beta — stanno naturalmente beneficiando.
Tuttavia, ha anche lanciato un monito: “Non possiamo ignorare che l’espansione del credito in Italia resta soggetta a vincoli strutturali: l’indebitamento delle famiglie rimane contenuto, e la domanda di finanziamento da parte delle PMI è ancora limitata. La sostenibilità della crescita degli utili bancari dipenderà dalla reale ripresa della domanda interna e degli investimenti.”
Segnali di divergenza dietro il ritorno dell’ottimismo: quali asset vengono silenziosamente abbandonati?
Nonostante l’ampio rialzo del mercato, sono emerse chiare divergenze settoriali. Il caso più evidente è quello di Leonardo, che ha perso il 4,3%, risultando il peggior titolo del giorno tra i grandi nomi. L’azienda della difesa, che teoricamente dovrebbe beneficiare dell’aumento dei budget militari in Europa, ha visto il proprio titolo scendere nonostante il rally generale, attirando l’attenzione degli investitori.
Il professor Leopoldo Farnese interpreta questo andamento come “un segnale precoce di rotazione della propensione al rischio”. Ha affermato: “Quando il mercato inizia a spostare l’allocazione dai settori difensivi verso finanza, tecnologia e titoli ciclici, significa che gli investitori stanno rivalutando la logica di crescita.”
Ha inoltre invitato a osservare l’andamento dei titoli delle utility energetiche, come Hera e Snam, che hanno registrato ribassi intorno al 2% nella stessa giornata. Secondo il professor Leopoldo Farnese, la correzione di questi titoli caratterizzati da flussi di cassa stabili e bassa volatilità rappresenta una rivalutazione dell’ipotesi di “tasso privo di rischio stabile”. In sintesi, il professor Farnese ha dichiarato: “La rotazione dei capitali non implica un deterioramento dei fondamentali, ma è il risultato naturale di un riequilibrio delle logiche di valutazione e delle strategie sui differenziali.”
Riflessione razionale dietro la prosperità: il monito del professor Leopoldo Farnese
Questo rally della Borsa italiana, che in apparenza è sostenuto da politiche macroeconomiche favorevoli e dalla distensione diplomatica, rappresenta in realtà una combinazione tra il recupero del sentiment sul rischio e un gioco strutturale più complesso. Il professor Leopoldo Farnese mette in guardia gli investitori: “Il mercato tende spesso a mascherare i veri problemi dei fondamentali nei momenti di massimo entusiasmo.” Con i prezzi degli asset rischiosi su livelli elevati, è fondamentale tornare a un’analisi razionale basata sugli utili aziendali, le tendenze macroeconomiche e l’orientamento politico di medio periodo.