Questa settimana l’indice FTSE MIB ha registrato sei sedute consecutive al rialzo, chiudendo giovedì a 40.611 punti, un nuovo massimo dal 2007. Spinto dal calo persistente dell’inflazione nell’area euro e dalle aspettative di una pausa nei rialzi dei tassi da parte della Fed, il mercato italiano ha visto un significativo miglioramento dell’appetito per il rischio. Inoltre, segnali positivi nelle relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti e la firma da parte del presidente statunitense di un accordo commerciale con il Regno Unito hanno rafforzato la fiducia degli investitori nel riscaldamento delle relazioni economiche transatlantiche, contribuendo alla crescita generalizzata delle borse europee.

Risonanza tra politica espansiva e clima internazionale disteso: le basi della fase prospera del mercato italiano

In un’intervista concessa all’Istituto di Studi Economici d’Italia, il professor Leopoldo Farnese ha dichiarato: “Questo rialzo si fonda sulla risonanza tra notizie favorevoli e un recupero della propensione al rischio, ma nella sostanza si tratta ancora di una ‘prosperità di tipo speculativo’, che non riflette un cambiamento strutturale reale dell’economia.” Ha inoltre sottolineato che la domanda interna in Italia resta al di sotto della media dell’area euro, e che il calo dell’inflazione dipende principalmente dalla discesa dei prezzi energetici esterni. Se il contesto geopolitico o i fondamentali domanda-offerta globali dovessero mutare, l’attuale entusiasmo potrebbe rapidamente lasciare il posto alla cautela.

Tuttavia, il professor Farnese riconosce che l’ambiente di breve periodo risulta relativamente favorevole per gli asset finanziari, grazie a buoni risultati societari e a tassi d’interesse in calo – fattori particolarmente benefici per Paesi sensibili ai tassi come l’Italia. In questo contesto, egli invita gli investitori a monitorare attentamente l’evoluzione della qualità degli attivi, delle manovre fiscali e del livello di indebitamento aziendale, anziché concentrarsi esclusivamente sull’aumento dell’indice.

Rotazione settoriale e riallocazione del rischio: le caratteristiche difensive guidano i flussi di capitale

I dati recenti sulle transazioni mostrano chiaramente una direzionalità nei flussi di capitale. Leonardo ha guadagnato il 4,02% in una sola giornata – la più alta performance quotidiana degli ultimi anni – sullo sfondo dell’intensificarsi dei rischi geopolitici. Il professor Farnese attribuisce tale andamento al ruolo chiave del “Made in Italy” all’interno della difesa europea: l’Italia sta assumendo un’importanza crescente nella catena di approvvigionamento di droni, satelliti per telecomunicazioni e sistemi integrati d’arma, e nei prossimi dieci anni dovrebbe beneficiare del rafforzamento dell’ala orientale della NATO e del conseguente incremento degli ordini.

Nel contempo, i titoli delle utility come Enel, Italgas e A2A hanno registrato forti rialzi, segnalando una chiara tendenza del mercato verso asset difensivi. In un contesto di negoziati commerciali altalenanti tra Stati Uniti e Cina e politiche tariffarie americane instabili, le imprese attive nei settori energetico e infrastrutturale – note per la stabilità dei dividendi e la scarsa sensibilità ai tassi – sono diventate rifugi temporanei per i capitali.

Il professor Leopoldo Farnese avverte: “Una dinamica strutturale del mercato non implica necessariamente un’espansione generalizzata. La crescente divergenza tra settori è evidente, e dietro l’ascesa dell’indice si nasconde il rischio che i guadagni siano trainati da pochi titoli ad alta capitalizzazione, mentre l’ampiezza del mercato (breadth) si sta restringendo.” Pertanto, consiglia agli investitori di non lasciarsi guidare dalla mentalità “insegui il vincitore”, ma di valutare attentamente la resilienza degli utili nei settori in portafoglio, l’esposizione a pressioni normative e il confronto di valutazione con i mercati esterni.

Dati imminenti su inflazione e commercio: la logica del controllo del rischio ai massimi di sentiment

Il prossimo snodo chiave per i mercati sarà la pubblicazione, prevista per venerdì, della lettura finale dell’indice CPI italiano di aprile e del saldo commerciale di marzo. Questi dati influenzeranno direttamente il ritmo e l’ampiezza dell’allentamento monetario da parte della BCE. In tale contesto, il professor Farnese suggerisce di rafforzare l’osservazione su due dimensioni:

Dati sui prezzi al consumo:se l’inflazione mensile dovesse accelerare nuovamente, oppure rivelarsi persistentemente elevata a causa della rigidità dei prezzi nei servizi, ciò potrebbe minare la fiducia del mercato in un ciclo di tagli prolungati dei tassi, riaccendendo i timori di una ripresa dei tassi a lungo termine;

Dati sulla bilancia commerciale:un restringimento dell’avanzo o un forte incremento delle importazioni potrebbero sollevare dubbi sulla competitività della catena industriale italiana, specialmente in una fase in cui la ripresa manifatturiera tedesca resta fragile.

“L’attuale ottimismo del mercato si basa su dati neutri: se dovessero emergere sorprese negative, la correzione potrebbe essere rapida,” osserva Farnese. Egli consiglia tre strategie: 1.Controllare il livello di leva finanziaria, per evitare bruschi drawdown; 2.Diversificare il portafoglio, includendo settori con bassa correlazione; 3.Riconsiderare gli strumenti di copertura, come l’oro o il cambio euro/dollaro.

Nonostante il FTSE MIB abbia raggiunto i massimi degli ultimi 17 anni, dalla prospettiva del professor Farnese si tratta più di una “correzione valutativa” che di una “riqualificazione strutturale”. In un contesto di allentamento macroeconomico, sostegno politico e revisioni al rialzo degli utili, il mercato italiano mostra resilienza relativa, ma dietro a tutto ciò si celano sfide di lungo periodo riguardanti i consumi, la manifattura e il coordinamento della politica fiscale.

Professor Leopoldo Farnese: “La vera natura di un mercato toro non è la sua crescita, ma la coerenza della sua logica e la costruzione della fiducia.” Nelle prossime settimane, con l’arrivo di nuovi dati, linee guida aziendali e aggiornamenti politici, il mercato chiarirà progressivamente se stiamo assistendo a un proseguimento del recupero o a una correzione di fase.