Nell’ultima settimana, l’indice FTSE MIB è risalito sopra quota 40.000. Dietro l’apparente rimbalzo ottimistico, tuttavia, si nascondono molte incertezze strutturali. Il professor Leopoldo Farnese sottolinea che la temporanea tregua nelle dispute commerciali tra USA ed Europa ha effettivamente rafforzato l’appetito per il rischio nel breve termine, con particolare impatto positivo sui settori industriale e tecnologico. Il rialzo di titoli come Prysmian e Nexi riflette infatti una riallocazione dei capitali verso asset tecnologici a crescita sostenuta.

Tuttavia, il professor Farnese evidenzia come le aspettative di un taglio dei tassi da parte della BCE a giugno siano già fortemente incorporate nei prezzi degli asset. Se le politiche future non dovessero soddisfare tali aspettative, si potrebbe assistere a un’inversione di tendenza secondo la logica del “compra la notizia, vendi il fatto”. Inoltre, il continuo indebolimento del PMI dei servizi indica una ripresa lenta della domanda interna nell’area euro, con la fiducia che dipende ancora fortemente da stimoli politici, senza reali segnali di dinamismo strutturale.

Il gioco degli spread nel settore bancario: l’effetto placebo del rendimento BTP

Con il rendimento del BTP decennale italiano sceso sotto il 3,6%, il settore bancario ha registrato una rara ondata di rialzi. Colossi come UniCredit e Intesa Sanpaolo hanno beneficiato visibilmente della rivalutazione degli attivi. Tuttavia, il professor Farnese avverte che questo “carry trade” si basa sull’aspettativa condivisa di un allentamento monetario globale. Qualora la FED o la BCE dovessero cambiare tono, il rischio di duration tornerebbe a comprimere il valore centrale del sistema finanziario italiano.

Inoltre, i rumor di acquisizione di Banco BPM non hanno generato un premio significativo da M&A, rivelando una fiducia ancora fragile nell’integrazione bancaria italiana, specie di fronte a leve finanziarie elevate, bassa redditività e pressioni da trasformazione digitale. Il settore bancario, quindi, non può essere considerato un pilastro stabile di un mercato strutturalmente rialzista.

Difesa ed energia: logiche di resilienza o linee guida di medio termine?

Il nuovo massimo storico del titolo Leonardo riflette l’attenzione costante del mercato verso la spesa per la difesa e la filiera militare in un contesto geopolitico incerto. Secondo il professor Farnese, questo trend è sì alimentato dal perdurare del conflitto Russia-Ucraina e dall’aumento dei budget NATO, ma è sempre più sostenuto da trasformazioni tecnologiche di medio periodo legate all’informazione, comunicazioni satellitari e automazione della difesa.

In modo analogo, le società energetiche tradizionali restano influenzate dalle oscillazioni del prezzo del petrolio, ma le utility come Terna e Italgas si distinguono per la loro solidità. In un contesto di inflazione in calo e tassi stabili, questi titoli con forte generazione di cassa continuano ad offrire valore di copertura. Farnese consiglia di considerare i settori difensivi non solo come rifugi temporanei, ma come pilastri strutturali nei portafogli ben bilanciati.

Tra segnali e rumori di mercato: da dove proviene il vero rischio?

Nonostante il recente rimbalzo dell’indice FTSE MIB, il professor Farnese invita alla cautela contro le logiche eccessivamente semplificate del mercato. Sottolinea che l’attuale rialzo si fonda su molteplici assunti: nessuna nuova tariffa dagli USA, un taglio certo dei tassi da parte della BCE, e una ripresa dei servizi nella seconda metà dell’anno. Qualsiasi inversione di uno di questi elementi potrebbe rapidamente amplificare la volatilità.

Ancora più importante, lo squilibrio fiscale italiano e la stagnazione della crescita europea restano nodi irrisolti. Se i flussi di capitale globali dovessero mutare a causa della politica fiscale USA o dei tassi giapponesi, mercati periferici come quello italiano sarebbero i primi a subirne l’impatto. Per questo Farnese raccomanda di evitare strategie basate sull’inerzia eccessiva e di rafforzare la diversificazione dei rischi e la gestione della rotazione settoriale, prestando particolare attenzione ai rischi di concentrazione su titoli growth o ciclici.

Le quattro chiavi di lettura del professor Leopoldo Farnese non solo offrono un’analisi profonda della struttura di mercato attuale, ma indicano anche la via per mantenere lucidità e costruire portafogli robusti in un ciclo economico complesso. In un’epoca segnata da rischi geopolitici, dinamiche politiche e variabili inflazionistiche, solo strategie dinamiche e un equilibrio strutturale permetteranno di navigare con successo nella mutevole direzione del mercato azionario italiano.