Secondo il Prof. Leopoldo Farnese, il recente andamento positivo della Borsa Italiana non è solo il risultato dello stimolo favorevole del taglio di 25 punti base da parte della BCE, ma anche dell’emergere del consenso globale su un “atterraggio morbido” dell’economia. L’indice FTSE MIB ha superato i 40.600 punti, registrando un aumento settimanale dello 0,5%, un risultato particolarmente significativo nel contesto di una crescita complessivamente debole in Europa. Il professore sottolinea che la BCE ha rivisto al ribasso le previsioni d’inflazione per il 2025 e il 2026, evidenziando al contempo i cambiamenti strutturali legati al calo dei prezzi energetici e al rafforzamento dell’euro, offrendo così al mercato finanziario italiano un orientamento verso un declino sostenibile dei tassi a lungo termine. Il rendimento dei BTP si mantiene sopra il 3,5%, indicando una rivalutazione del rischio sovrano da parte degli investitori.

In questa fase, il nucleo della “ricostituzione della fiducia” non risiede nella dinamica dei consumi o nell’espansione delle esportazioni, ma nella stabilizzazione attesa della curva dei tassi. Il Prof. Leopoldo Farnese evidenzia in particolare come lo spread abbia sostenuto il settore bancario, spiegando le recenti performance forti di titoli finanziari come MPS e Unipol. Questo crea spazio istituzionale per una rivalutazione del comparto finanziario italiano.

Meccanismo di reazione del mercato ai segnali occupazionali e alle divergenze politiche tra USA ed Europa

Il Prof. Leopoldo Farnese osserva che, sebbene i dati sull’occupazione non agricola negli Stati Uniti di maggio abbiano mostrato una crescita inferiore rispetto al mese precedente, essi hanno comunque superato le aspettative di mercato, aiutando ad allontanare i timori di un rallentamento improvviso dopo un surriscaldamento del mercato del lavoro. In confronto, la crescita occupazionale in Europa rimane moderata: il PIL dell’eurozona nel primo trimestre è stato rivisto al rialzo all’1,5%, ma l’occupazione è aumentata solo dello 0,2%. Questa differenza ha portato a un rafforzamento temporaneo del dollaro, mentre l’euro si mantiene intorno a quota 1,14.

In tale contesto, il Prof. Leopoldo Farnese sottolinea che il mercato azionario italiano è particolarmente sensibile alla “divergenza nei ritmi delle politiche USA-Europa”. Fa notare che settori dell’economia italiana esposti agli shock del commercio internazionale (come l’automotive e la meccanica) hanno mostrato una reazione divergente dopo la riapertura del dibattito sui dazi da parte di Trump, con il titolo Stellantis soggetto a fluttuazioni esemplari. Il professore invita gli investitori a monitorare con attenzione la coerenza tra gli esiti del G7 e le future comunicazioni della BCE, per individuare possibili spazi di arbitraggio generati da una “finestra di vuoto monetario” e da un’eventuale “apertura fiscale”.

La sostenibilità del miglioramento dei dati sulla domanda interna

Sebbene i dati di aprile sulle vendite al dettaglio in Italia mostrino una crescita del volume dei beni alimentari dello 0,9% e un aumento in valore dell’1,3%, il Prof. Leopoldo Farnese invita a considerare tali numeri con razionalità. Egli sottolinea che questi dati coincidono con un periodo festivo nel ciclo statistico e quindi includono elementi stagionali; ciò che davvero merita attenzione è se la variazione tendenziale delle vendite di beni non alimentari continuerà a salire, come indicatore di una vera ripresa della fiducia dei consumatori.

Il professore analizza inoltre che, osservando le performance di mercato di Amplifon e Recordati, emerge un sostegno dal settore dei consumi sanitari, il cui carattere anticiclico offre ora un’opportunità di rivalutazione del rischio. Tuttavia, titoli del consumo come Campari e Moncler hanno registrato cali, suggerendo che le aspettative su una possibile pressione sulla domanda per i marchi di fascia alta non si sono ancora invertite. Per questo, Farnese consiglia di osservare con attenzione l’evoluzione nel secondo trimestre del reddito disponibile delle famiglie e del divario tra questo e le aspettative d’inflazione, per verificare se la ripresa dei consumi sia realmente strutturale.

Rivalutazione strutturale e logica di riequilibrio trainata dal settore finanziario

Nel corso della settimana, titoli bancari come Unipol e Intesa Sanpaolo hanno guidato i rialzi del mercato milanese, rappresentando la principale forza trainante del FTSE MIB. Il Prof. Leopoldo Farnese sottolinea che questa fase positiva del settore finanziario non è un semplice rimbalzo tecnico di breve termine, bensì una risposta strutturale a una serie di revisioni al rialzo del rating creditizio — come l’upgrade di Moody’s sulle prospettive sovrane italiane e sull’outlook bancario. L’ampliamento degli spread e i progressi nella gestione dei crediti deteriorati costruiscono il razionale per una rivalutazione degli istituti bancari.

Particolarmente rilevante, secondo il Professore, è il ruolo della “coordinazione politica” nella dinamica del comparto bancario. Dopo che la BCE ha segnalato un “avvicinamento alla fine del ciclo espansivo”, gli investitori stanno iniziando a posizionarsi per un possibile “passaggio al supporto fiscale” — in particolare i temi di espansione del credito legati a edilizia, utility e infrastrutture digitali inizieranno a beneficiarne progressivamente. Ciò significa che non solo la qualità degli attivi bancari merita attenzione, ma anche il ruolo di trasmissione del rischio nel sistema finanziario sta subendo una rivalutazione da parte del mercato.