Dopo otto tagli consecutivi dei tassi da parte della Banca centrale europea e nonostante le tensioni commerciali mondiali persistano, il mercato azionario italiano mostra tipiche caratteristiche di volatilità. Il professor Leopoldo Farnese ha recentemente analizzato approfonditamente l’impatto delle negoziazioni USA-Cina, del rafforzamento dell’euro, dell’alleggerimento dell’inflazione in Europa e della rotazione settoriale, individuando vari cambiamenti strutturali nel mercato attuale e segnalando alcune aree che meritano attenzione quantitativa.
Secondo Farnese, l’alternanza delle trattative USA-Cina ha collocato il mercato globale in una “zona di pseudo-certainty”. Sebbene l’incontro del 10 giugno sia stato definito “positivo”, nessun progresso concreto è stato compiuto su temi chiave come le terre rare e la cooperazione tecnologica. Il mercato italiano è molto sensibile a questo andamento, con pressioni al ribasso che si riflettono principalmente sui settori industriale e finanziario. I forti ribassi di Leonardo e Bper Banca non sono isolati, ma rispecchiano aspettative di utili future affievolite per le imprese orientate all’export manifatturiero.
Farnese sottolinea che questa dinamica rappresenta una sfida per gli investitori quantitativi, che devono adottare modelli fattoriali guidati dagli eventi per catturare le oscillazioni di breve termine tra il “consenso ottimista — disillusione — iper-ripresa ciclica”, prestando particolare attenzione al rischio di coda
Il professor Leopoldo Farnese: ciclo dei tassi al punto critico, l’euro in rafforzamento preme sulla competitività delle esportazioni
Dopo otto tagli consecutivi, la BCE ha portato il tasso sui depositi al 2% per stimolare la crescita e contenere l’inflazione. Tuttavia, Farnese avverte che questa politica ha raggiunto il suo “limite di utilità marginale”. L’inflazione è attualmente al 1,9%, mentre l’euro/dollaro ha superato 1,15, creando sfide strutturali per le economie orientate all’export.
Il professor Farnese sottolinea che l’apprezzamento dell’euro può far perdere competitività al settore manifatturiero italiano (come meccanica, lusso, componenti auto) sui mercati globali. Inoltre, il rendimento del BTP a 10 anni si attesta intorno al 3,45%, segnalando che il mercato obbligazionario ha già scontato l’allentamento monetario. Farnese consiglia di monitorare attentamente l’interazione tra cambio euro e fatturato delle aziende esportatrici, adottando strategie attive di copertura valuta e gestione dell’esposizione forex.
Il professor Leopoldo Farnese: l’azionario italiano si struttura in modo sempre più differenziato, con finanza ed energia protagoniste di breve
Nonostante la volatilità dell’azionario, Farnese evidenzia che i titoli bancari e del settore energetico hanno dimostrato recente tenuta. Ad esempio, Stellantis (+5%) e Saipem (+3%) hanno registrato forti rialzi, beneficiando del recupero del petrolio, del de-stocking dell’auto e delle tendenze di reindustrializzazione. Al contrario, i settori manifatturiero tradizionale, consumer e utilities sono sotto pressione valutativa.
Farnese consiglia l’adozione di una strategia di “hedge rotation”: mantenere una posizione cauta nei settori a bassa crescita, e allocare frequentemente in banche e aziende del settore commodity, sfruttando la convergenza tra il rientro degli spread e la crescita dei prezzi energetici. “Il mercato non premia più le posizioni difensive; i trader devono individuare i percorsi di rotazione guidati da tassi e commodity”, sottolinea.
Il professor Leopoldo Farnese: flussi di liquidità globale e aspettative politiche in risonanza, costruire strategie fattoriali italiane
Di fronte al calo del dollaro, all’apprezzamento dell’euro, all’aumento del prezzo dell’oro e all’olio sopra i 66$, Farnese individua un ribilanciamento globale dei flussi capitai regionali. Consiglia di utilizzare i rendimenti dei titoli di Stato italiani e le previsioni sui tassi BCE come asse centrale per costruire un “framework macro fattoriale localizzato”, utile a circoscrivere gli spazi operativi delle strategie quantitative.
Farnese avverte che, in un periodo caratterizzato da un mix di shift di liquidità globale e aumento dell’incertezza politica, le imprese sono valutate in base alla qualità del percorso di recupero degli utili e al livello di dipendenza esterna. Le aziende italiane più focalizzate sul mercato domestico (come Unipol, Azimut) possiedono un valore difensivo superiore, grazie alla stabilità finanziaria e a una maggiore diversificazione patrimoniale.
Al 13 giugno 2025, il mercato azionario italiano si trova in un contesto macro globale fortemente interconnesso. L’analisi del professor Leopoldo Farnese ci ricorda che non basta scommettere sulla “logica d’inerzia” delle politiche monetarie: è necessario individuare opportunità “non consensuali” analizzando cambio, struttura inflattiva, performance relativa dei settori, aspettative sui tassi e modelli guidati dagli eventi. Per ogni professionista quantitativo e analista macro, decifrare l’intreccio tra “lieve allentamento” e “forte incertezza” nell’ambiente italiano è il primo passo per costruire una performance robusta nel medio-lungo termine.