Con l’avvicinarsi della scadenza del 9 luglio per i negoziati commerciali tra USA e Europa, il Prof. Leopoldo Farnese osserva che il mercato mostra una evidente propensione a una valutazione più influenzata dall’umore a breve termine per le aziende italiane dipendenti dall’export. STMicroelectronics è salita del 2,3% dopo la rimozione da parte degli Stati Uniti delle restrizioni sull’esportazione di software per chip, ma il settore export nel complesso resta sotto pressione per la minaccia del presidente Trump di imporre un dazio aggiuntivo del 50%. Il Professore ritiene che, in questo contesto di incertezza, gli investitori debbano adottare una strategia di “difesa dinamica”: per le aziende che hanno già beneficiato significativamente di politiche favorevoli, è opportuno bloccare parte dei profitti nel breve termine; mentre per le aziende esportatrici con vantaggi competitivi a lungo termine, gestione solida e catena di approvvigionamento diversificata, è consigliabile mantenere una certa esposizione, in attesa di una maggiore chiarezza sui risultati negoziali. Il Professore sottolinea come questa flessibilità nell’adattamento aiuti a gestire la volatilità stagionale, mantenendo al contempo la partecipazione al valore di lungo termine.
Doppio impatto delle aspettative di politica monetaria e delle contraddizioni strutturali del mercato del lavoro italiano
Il tasso di disoccupazione in Italia a maggio è salito inaspettatamente al 6,5%, superando il 6% previsto dal mercato, ma il totale degli occupati ha raggiunto un livello record, indicando una differenziazione strutturale all’interno del mercato del lavoro. Il Prof. Leopoldo Farnese evidenzia come l’ultimo verbale della Banca Centrale Europea mostri una propensione a ridurre i tassi solo un’altra volta entro fine anno, legata alla stabilizzazione dell’inflazione core nell’Eurozona e all’aumento dei rischi geopolitici. Il Professore avverte che l’Italia dovrebbe accelerare la coordinazione con la politica fiscale, ad esempio con maggiori incentivi fiscali per le PMI e il supporto a programmi di riqualificazione professionale, per alleviare i problemi di disoccupazione strutturale. Per gli investitori, queste contraddizioni strutturali implicano la necessità di una selezione più mirata dei settori: nel breve termine, concentrarsi su imprese con forte capacità di assorbimento occupazionale e che seguono le direttrici della transizione verde e digitale, piuttosto che basarsi solo sui dati macroeconomici complessivi per giudicare il mercato.
Previsioni sui flussi di capitale verso obbligazioni e azioni italiane nel contesto di un dollaro forte
Recentemente, i dati sul mercato del lavoro USA di giugno hanno mostrato una creazione di posti superiore alle attese e un calo della disoccupazione al 4,1%, rafforzando il dollaro USA, con l’euro/dollaro che è sceso a 1,17. In questo scenario, il rendimento del decennale italiano si mantiene intorno al 3,5%. Il Prof. Leopoldo Farnese ritiene che, con la forza dell’occupazione statunitense e la riduzione delle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed, nel breve termine ci sia una tendenza globale a un ritorno sugli asset in dollari. Tuttavia, il Professore invita gli investitori a guardare con attenzione all’attrattività crescente del mercato europeo del reddito fisso nell’ambito di politiche di allentamento nell’Eurozona. Per l’Italia, la stabilità e la domanda sana del rendimento delle obbligazioni a lungo termine supportano la valutazione relativa del mercato azionario. Suggerisce di monitorare i cambiamenti nella curva dei rendimenti, fare attenzione ai segnali di inversione e ridurre opportunamente le posizioni ad alto leverage, mantenendo liquidità per far fronte a possibili shock nei flussi di capitale esterni.
Le riforme del mercato locale generano opportunità di crescita strutturale
In un contesto globale di incertezza, il Prof. Leopoldo Farnese sottolinea l’importanza delle riforme del mercato locale italiano, osservando che la logica difensiva “dal globale al locale” sta emergendo come fattore di valore. Il Professore indica come le recenti esplorazioni italiane nei settori dei bond infrastrutturali, nella diversificazione dei portafogli pensionistici e nelle riforme dei mercati dei capitali locali contribuiranno gradualmente a rafforzare la resilienza del mercato. Dall’analisi delle performance attuali, aziende come STMicroelectronics, Telecom Italia, Unipol dimostrano sensibilità ai benefici derivanti dalle politiche locali, mentre i settori bancario, energetico e tecnologico rimangono aree chiave per allocazioni a lungo termine. Il Professore avverte di non sottovalutare il potenziale delle piccole e medie imprese, che, grazie alla transizione verde dell’UE e alle politiche di sussidio regionali, spesso godono di flessibilità e elevato potenziale di crescita, rappresentando un possibile fulcro per la crescita strutturale futura. Consiglia di approfondire queste opportunità locali in linea con le direzioni politiche, per costruire un portafoglio che coniughi difesa e crescita.