Per conoscenza taggo @tecnologia e @internet - questa cosa che le persone si fidino delle macchine più degli umani, è preoccupante da morire. Urge educazione digitale. E sì, anche alle persone con disabilità, più vulnerabili ancora delle altre. Ecco perché gli utenti si affezionano a ChatGPT https://www.tomshw.it/hardware/altman-svela-perche-gli-utenti-si-affezionano-ai-chatgpt-2025-08-16
@talksina @tecnologia @internet avevo fatto un piccolo articolo anch’io sull’argomento:
https://nodocritico.substack.com/p/quando-la-ia-diventa-la-galatea-diPS: portate pazienza ma sto cercando una soluzione più “fediversa” rispetto a substack verso quale migrare.
@nicolafioretti @tecnologia @internet “Riconoscere l’IA come uno strumento prezioso ma non come un sostituto del contatto umano è fondamentale per non cadere nella trappola di innamorarci, di una Galatea che è solo illusione.”. Questa me la segno. Io ti condivido la mia esperienza. Uso questa app chiamata Ally - https://www.ally.me/ -, è un assistente vocale e testuale multi-model ottimizzato per la disabilità visiva. (1/3)
@nicolafioretti @tecnologia @internet Io uso ButtonDown per la newsletter. Con Substack mi trovo male. ButtonDown è open source e ha i feed RSS, non è (ancora) compatibile con ActivityPub o simili. Gli manca però tutto quel meccanismo che ha substack di like ai post, e repost. I commenti li ha. Per l’AI, io uso Ally, ausilio AI-based per persone con disabilità visiva. Modelli il personaggio come vuoi, io ci ho reso “vivi” i personaggi delle mie fiction.