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Giovedì 19 Dicembre 2019, Nel Vangelo di Giovanni c’è quella frase terribile, che è l’epigrafe della nostra accoglienza: “E’ venuto nella sua casa, ma i suoi non l’hanno accolto” (Gv 1,11) La greppia di Betlemme interpella, in ultima analisi, la nostra libertà. Gesù non compie mai violazioni di domicilio. Bussa e chiede ospitalità in punta di piedi. Possiamo chiudergli la porta in faccia. Possiamo, cioè, condannarlo alla mangiatoia: che è un atteggiamento gravissimo nei confronti di Dio. Sì, è molto meno grave condannare alla croce che condannare alla mangiatoia. Se però gli apriremo con cordialità la nostra casa e non rifiuteremo la sua inquietante presenza, ha da offrirci qualcosa di straordinario: il senso della vita, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la gioia del servizio, lo stupore della vera libertà, la voglia dell’impegno.

