Lunedì 07 Dicembre 2020, Quella di Federico Rutali, giovane influencer di 23 anni, è la testimonianza di un’infanzia e un’adolescenza segnata in maniera indelebile dal bullismo e dal body shaming. Insulti, derisione, fobia sociale, paura a relazionarsi e angoscia di vivere: queste sono le parole più ricorrenti nella narrazione del suo trascorso minato dai bulli, dalle critiche e da una solitudine forzata, un tunnel cui non era consapevole ci fosse un’uscita.
Ora noto influencer su Instagram, l’impegno di Federico è palpabile nei suoi scatti corredati da didascalie all’insegna del body positivity. Ma per quanto sia appoggiato da migliaia di ragazzi, nella sua lotta, Federico Rutali si scontra quotidianamente con l’odio social, un fenomeno inarrestabile.
Intervistato da The Social Post, il 23enne ci racconta la sua personale battaglia contro il mondo degli odiatori.
La fame di rivincita con la passione per la fotografia
Critiche, messaggi offensivi, insulti: il mondo dei social non è così lieto come appare. Tante le insidie così come le ripercussioni che silenziose si adagiano nella profondità inferendo ferite che difficilmente si rimarginano.
Hai 23 anni e più di 100mila follower su Instagram, come ti sei affermato nel mondo di social?
Tutto è nato per gioco quando ho iniziato a perdere peso, fino ai 16 anni infatti ho sofferto di obesità. Poi in 3 mesi ho perso 25 kg e da quel momento la mia vita è cambiata: ho iniziato ad avere un fisico normale acquistando molta più sicurezza in me stesso e dentro di me si è scatenato qualcosa. Volevo riprendermi le mie rivincite e da pecora nera mi sono trasformato in un lupo affamato di vittoria contro quei bulli che per anni mi hanno deriso.
E per vincere, ho fatto leva sulla mia passione: la fotografia.
Quindi tutto ha avuto inizio da uno scatto?
Sì. Mi piace molto stare sia davanti che dietro all’obiettivo, mi piace scattare foto ma essere al tempo stesso il soggetto degli scatti. Così, un giorno ho deciso di aprire un blog per parlare di me, delle diversità e a 18 anni ho aperto il mio primo profilo Instagram. Fin da subito ho schiacciato l’acceleratore pubblicando foto senza veli seppur niente di eclatante. Dietro molte di quelle foto tanti hanno visto volgarità ma in realtà dietro c’era un messaggio importantissimo: accettarsi per quello che si è senza vergognarsi di nulla, siamo quello che siamo, siamo belli per questo con tutte le nostre forme e con qualche smagliatura.
Per questo motivo ho deciso di mettermi a nudo in tutti i sensi facendo vedere a tutti la forma della mia nuova anima e del mio corpo. Mi sono lanciato e ho iniziato a vedere che le mie foto piacevano a moltissimi ragazzi, molto di loro mi scrivevano per chiedermi magari qualche consiglio, qualche aiuto per uscire dal tunnel e io gli davo tutta la forza che mancava.
Bisogna prendere coraggio e rispondere al bullo che ogni giorno deride e calpesta.
A tu-per-tu con l’odio social: dall’insulto al complimento
Immagino che, a maggior ragione, tu abbia dovuto confrontarti apertamente con il mondo degli odiatori social, i cosiddetti hater.
Si, ovviamente e fin da subito.
Che rapporto hai con gli odiatori sui social, come ti comporti?
Io generalmente non blocco nessuno e non li elimino nemmeno perché la brutta figura ce la fa chi scrive un commento offensivo. Chi legge quelle parole non smette di seguire me ma giustamente pensa che chi ha scritto abbia dei problemi per covare così tanto odio dentro da dover criticare e deridere un’altra persona.
(editoriale)