Il CVE è salvo (per questa volta), ma c’è una alternativa
La buona notizia del giorno è che il database delle vulnerabilità CVE è stato nuovamente finanziato dall’agenzia per la cybersicurezza americana (CISA). Il programma rischiava infatti di chiudere improvvisamente per mancanza di fondi. Ad ogni modo l’UE si è dotata da qualche mese di un database analogo.
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@prealpinux @sicurezza eh, anche se non ci fossero improvvise chiusure per “mancanza di fondi”, sarebbe meglio avere almeno una versione europea dei servizi ospitati negli stati disuniti. A prescindere.
Tra l’altro: “mancanza di fondi” per quello che vogliono loro, perché per le armi già tirano fuori i soldini…maledetti