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Sabato 05 Maggio 2018,
Sin dai tempi antichi gli uomini seguirono la rotta del sole verso occidente. Di notte, un torrente di stelle indica nel cielo la stessa direzione, la Via Lattea, conosciuta anche come Rotta Giacobea o Via dei Pellegrini, essendo l’indicazione che seguì la gente in pellegrinaggio verso Santiago di Compostela. Sin dal IX secolo i pellegrini percorrono a piedi le rotte d’Europa: nel XII secolo furono più o meno cinquecentomila; nel 1999 giunsero a Santiago di Compostela, Galizia, cinque milioni e mezzo di persone.
Quando si affrontano temi legati alla fede, lo si deve fare necessariamente con molto tatto per evitare di urtare la sensibilità di chi in quella fede crede e vi si riconosce. Noi cercheremo di approfondire un argomento non molto noto, ma sicuramente non poco intrigante che trascina immancabilmente in una doppia spirale dove si intersecano cristianità ed occulto, storia e pseudo-archeologia: Santiago di Compostela, quello che molti considerano “il cammino delle stelle”.Tutti oggi abbiamo una visione del pellegrinaggio molto “vacanziera”, un’esperienza piacevole e aggregativa che presenta molte somiglianze con una normale gita e lo avvicina al turismo religioso: viaggi comodi, sistemazioni accoglienti, cibo di buona qualità ad ogni pasto... Ma nell’Alto Medioevo, periodo in cui si diffuse in Europa, il pellegrinaggio era tutta un’altra storia. Il termine “pellegrino” deriva dal latino peregrinus(per= attraverso e ager= campo) ed indicava anticamente colui il quale non abitava in città, quindi lo straniero, ovvero qualcuno costretto a condizioni di ridotta civilizzazione.Il suo uso successivo invece, analogamente al nostro, implica una scelta: chi parte in pellegrinaggio non è, ma si fa straniero e di questa condizione si assume le fatiche ed i rischi, sia interiori e sia materiali, in vista di vantaggi spirituali.Le prime notizie di pellegrinaggi penitenziali o espiatori, compiuti quindi per emendare la propria anima da peccati più o meno gravi, divennero una pratica consueta verso la metà del VIII secolo ed erano indirizzati verso una meta specifica, un luogo fondamentale e cruciale per la storia della cristianità.I pellegrini avevano alcuni segni non infamanti che li contraddistinguevano: il bastone, detto bordone; la schiavina, soprabito lungo e ruvido; la bisaccia in pelle per il denaro e il cibo; i segni delsantuario verso il quale si era diretti o dal quale si tornava, ben in vista sul copricapo o sul Sanrocchino ovvero un mantello di tela cerata ispirato, come forma, a quello nell’iconografia di San Rocco.Oltre ai pellegrinaggi più conosciuti, quelli che fanno parte ormai del nostro immaginario classico, verso Roma e la Terrasanta, nel corso dell’XI secolo la potente abbazia di Cluny si fece promotrice di un’altra destinazione: la città di Santiago di Compostela in Galizia. I fedeli attraversavano a piedi la Francia e la Spagna per raggiungerla e per venerare la tomba di San Giacomo, uno degli apostoli, che lì si trova.C’era ovviamente più di una via che portava a Santiago di Compostela, ma la più antica che si conosca partiva ufficialmente da Roncisvalle, situata all’inizio del percorso e prima tappa del cammino, chiamato “Camino Francés”(che parte da Saint-Jean-Pied-de-Port)