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Venerdì 15 Dicembre 2023, Il panorama nucleare italiano torna sotto i riflettori con l'identificazione da parte del governo di 51 potenziali aree per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La mappa, resa pubblica dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), evidenzia siti idonei distribuiti tra Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sardegna e Sicilia. Tuttavia, l'annuncio ha scatenato polemiche e preoccupazioni, in quanto nessun comune sembra disposto ad accogliere le scorie nucleari "dietro casa".
La lista comprende località come Matera, Altamura, Montalto di Castro e molte altre, con l'obiettivo di stoccare 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media intensità e 17mila metri cubi ad alta intensità, provenienti da ex centrali e impianti vari. Sebbene le regioni Lazio e Piemonte sembrino essere le principali candidature, l'opposizione è generale.
Con un countdown di 30 giorni, i comuni esclusi dalla "Carta Nazionale delle Aree Idonee" (Cnai) possono presentare auto-candidature. Il governo, guidato da Meloni, cerca di accelerare il processo, considerando l'opposizione espressa da tutti i paesi presenti nella Cnai. L'Italia ha l'obbligo di riportare le scorie nucleari dall'estero entro il 2025.
La sfida è aperta, coinvolgendo anche il Comune di Trino Vercellese, finora unico ad auto-candidarsi. L'infrastruttura proposta dovrebbe garantire lo stoccaggio delle scorie per i prossimi 300 anni. Cresce l'urgenza di un dialogo trasparente e di una valutazione attenta degli impatti ambientali, rendendo necessaria un'approfondita riflessione sulla gestione delle scorie radioattive nel nostro Paese.