Giornalismo di pessimo livello, victim blaming nella violenza stradale, un esempio

Il guidatore di un furgone investe una persona in bici che rimane incastrata sotto ed è in pericolo di vita.

L’articolo di #milanotoday:

> Secondo una primissima ricostruzione il 71enne stava procedendo in direzione Rescaldina e sarebbe rovinato sull’asfalto in seguito a un contatto con un furgone.

Ma si rende conto di quanto è una merda, chi ha scritto queste parole?

#violenzaStradale #victimblaming

https://www.milanotoday.it/cronaca/incidente-saronnese-uboldo-21-luglio-2025.html

@giornalismo

    • lgsp@social.tchncs.deOP
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      1 month ago

      @versodiverso
      Certo, ma non dimentichiamo mai che
      - anche in quel 10% dei casi è il pedone che ci rimette al 99.9%
      - gli spazi urbani come quello che dici sono ostili alle persone a piedi, che magari devono fare giri lunghissimi sotto il sole solo per attraversare la strada

      Poi gli idioti ci sono dappertutto. Ma un idiota che mette in pericolo gli altri e molto peggio di un idiota che mette in pericolo se stesso.

      @informapirata @giornalismo

          • lgsp@social.tchncs.deOP
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            1 month ago

            @versodiverso hai ragione, non conosco il luogo e non avrei dovuto commentare sul particolare episodio.

            Il problema che ho con la tua risposta è che il mio post parlava di come gli utenti vulnerabili subiscono la maggior parte dei danni in caso di investimento, e l’informazione bacata fa ulteriori danni con descrizioni che vanno dall’impreciso alla malafede. Quindi tu dici “eh ma anche…”, quando i numeri e la fisica mostrano chiaramente che se la casistica nell’altro senso è insignificante, al più un fastidio per chi è alla guida.

            Senza offesa (nel senso che non credo ci sia dolo), ma mi sembra come quelli di “all lives matter” contro “black lives matter” o quelli dei casi di violenza femminile contro i maschi in risposta alle accuse patriarcato

            @informapirata @giornalismo

                • lgsp@social.tchncs.deOP
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                  1 month ago

                  @versodiverso @informapirata @giornalismo

                  Punti tutto sulla responsabilità personale, sul “se l’è andata a cercare” etc, come se le forze in gioco fossero le stesse per tutti. Ma la realtà non è così, ci sono disparità e persone che hanno bisogno di più tutele di altre. Ribadisco il parallelismo con maschilismo, razzismo, omofobia e via dicendo: se l’è andata a cercare è l’argomentazione di chi , per quanto mi riguarda, è dalla parte sbagliata, del prepotente, del forte contro il debole. Ognuno fa le sue scelte.

                  Per la cronaca dire che andare a piedi o in macchina è uguale, è clamorosamente sbagliato. È evidente che senza auto i morti per scontri stradali non esisterebbero o sarebbero trascurabili. Ragione o torto qualcuno ci rimette, ed è sempre un problema.

              • Jonat@citiverse.it
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                1 month ago

                versodiverso@mastodon.uno

                I torti e le ragioni stanno da entrambe le parti, aldilà del fatto specifico. Ci sono ciclisti, ma anche gente che fa running, che usano strade strette e molto pericolose per loro, e finché incontrano automobilisti attenti, non succede nulla, ma cosa può succedere invece il giorno che sulla stessa strada c’è qualcuno che va di corsa? In tutta onestà, io sono del parere che in un frangente del genere la colpa è si del pilota fuoripista ma che si credeva in pista, ma anche di chi ha pensato di usare proprio quella strada e non una più larga e comoda. Esiste cioè una responsabilità principale, ma ce ne possono essere di secondarie. A volte mi capita di vedere moltitudini di ciclisti che occupano tutta la sede stradale, oppure che vanno talmente piano da far traballare la bici. Non diamo sempre la colpa all’uno o all’altro, perché in varia misura può essere di entrambi. Lo dico non in relazione al caso specifico che non conosco, ma come riflessione generale ed esperienza su strada… Ciao.