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Venerdì 23 Febbraio 2024, Man mano che le sfide globali legate all’ambiente si fanno sempre più pressanti, il cibo a base di insetti emerge sempre di più come una alternativa sostenibile agli allevamenti intensivi. Ma quanti italiani sarebbero pronti ad integrarli nella propria dieta? Lo studio condotto da Vidierre sotto la guida di Gianni Prandi rivela numeri, pareri e incertezze nell’opinione pubblica italiana.
Gianni Prandi, gli italiani sono pronti per il cibo a base di insetti?
“I dati mostrano come la maggioranza delle persone sia ben disposta a integrare la propria alimentazione con gli insetti, cibo sostenibile per il pianeta e la cui introduzione potrebbe aiutare a combattere la fame nel mondo”: lo sostiene Gianni Prandi, AD di Vidierre, presentando lo studio che la società specializzata in monitoraggio e analisi dei media ha condotto sul tema – assai discusso – dell’introduzione degli insetti nelle nostre tavole. I numeri rivelano infatti come l’opinione pubblica sia generalmente positiva e il numero dei favorevoli sia cresciuto nel tempo: se nel 2021 solo il 47,9% degli italiani li avrebbe consumati, oggi è ben il 51,3% che gradirebbe integrarli nella propria dieta. Il tasso degli scettici, invece, è calato dal 37,3% al 34,8%. Pesano, secondo Gianni Prandi, gli argomenti legati alle elevate proprietà nutrizionali degli insetti, ma soprattutto quelli riguardanti gli aspetti sostenibili del loro allevamento e consumo. Infatti, ben il 72% dei cittadini li considera una valida alternativa ecosostenibile alla carne e anche una possibile soluzione alla fame nel mondo. Tale dato indica che molti individui che, personalmente, non mangerebbero alimenti a base di insetti, vedono comunque tale pratica in una luce positiva.
Insetti a tavola, lo studio guidato da Gianni Prandi rivela luci e ombre
Se, dunque, secondo i numeri comunicati da Gianni Prandi, l’accettazione degli insetti a scopo alimentare è già piuttosto forte e il consenso cresce ogni anno, l’analisi di Vidierre evidenzia anche sospetti e incertezze. Bisogna infatti tenere conto del fatto che l’Italia non è un Paese culturalmente abituato a mangiare insetti e di conseguenza si pone la necessità di svolgere un lavoro di informazione preliminare. Non a caso, il 75% degli italiani vorrebbe che il lancio del cibo a base di insetti sul mercato sia preceduto da una serie di studi scientifici e controlli che certifichino nella maniera più assoluta che tali alimenti non siano dannosi. Il 69% ritiene inoltre che sarebbe conveniente mettere in atto campagne atte a informare i consumatori dei benefici ambientali e nutrizionali degli insetti. Gianni Prandi ha dunque commentato i risultati del report, affermando: “La maggioranza dei cittadini ritiene necessario sia ricevere informazioni su questo tipo di alimentazione sia condurre studi specifici che ne escludano potenziali effetti nocivi. Parere positivo quindi per l’alimentazione a base di insetti, ma con cautela”.