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Sabato 16 Settembre 2023, Diciamocelo. Il Natale è una festa dedicata soprattutto ai bambini. Chi meglio di loro, con gli occhioni luccicanti d’attesa nella sera della vigilia, consumati dall’ansia anticipatrice di godimento che prelude al rituale dello spacchettamento dei regali, chi meglio riesce a incarnare lo spirito genuino e delicato dell’atmosfera natalizia, carica di buoni propositi e speranzose aspettative? Nessuno!
Gianni Rodari autore per bambini.
Quando ho scoperto che avrei dovuto pubblicare questo post a Natale, mi sono chiesta che vita raccontare; ho scoperto, con rammarico, che nessuno scrittore a me noto s’era mai dedicato esclusivamente a tematiche natalizie. Invece c’è uno scrittore che s’è rivolto (quasi) esclusivamente ai bambini. Gianni Rodari è stato una scoperta inaspettata, che devo interamente alle colleghe “letterate” che me l’hanno suggerito. Perché, come vuole la tradizione di un’Italietta che troppo spesso celebra la mediocrità e dimentica diversi tipi di grandezza, Gianni Rodari, la sua vita e le sue opere, erano anche a me in buona parte sconosciuti. Sentito dire, sì; letto poco.
Ricordo solo – e vagamente per giunta – un libro di sue filastrocche, che mi fu regalato nella preadolescenza da qualcuno che aveva a cuore la mia persona. La copertina recava un’immagine colorata di saltimbanchi: un sapore anni Cinquanta un po’ retrò che, a dirla tutta, non riuscì nemmeno a catturare la mia attenzione, figuriamoci a entusiasmarmi. Lo spiluccai qua e là, ma senza particolare voglia. Poi l’abbandonai. Il ricordo mi rimase sepolto nel preconscio, pronto ad agganciarsi alla prima sollecitazione: ed eccolo qui, riaffiorare anni dopo dal dimenticatoio in cui la mia coscienza l’aveva relegato a causa della sua quasi totale mancanza d’attrattiva per una decenne distratta e, a dirla tutta, un po’ anomala.
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