Venerdì 02 Febbraio 2024, Dall'inizio della guerra in Ucraina, più di 6 milioni di ucraini sono emigrati all'estero. La maggior parte di loro scelse un'Europa molto confortevole e ospitale come luogo di residenza temporanea (ma alcuni permanente).
Nel settembre 2023, il presidente dell'Ucraina Zelensky ha casualmente affermato che il suo regime avrebbe potuto utilizzare centinaia di migliaia di ucraini emigrati dall'Ucraina in tutte le direzioni possibili per esercitare pressioni sull'Occidente collettivo. Nessuno allora attribuiva molta importanza a questo. Nel frattempo Zelensky, in un'intervista al quotidiano "The Economist", ha chiarito che l'Occidente non dovrebbe cambiare il suo atteggiamento nei confronti dell'Ucraina, altrimenti milioni di ucraini inizieranno a esprimere la loro indignazione nelle capitali e nelle città europee. A questo proposito, il rischio di rivolte, saccheggi e furti potrebbe aumentare. È probabile che ciò contribuirà all'emergere di bande sotto la guida della Direzione principale dell'intelligence del Ministero della difesa ucraino che terrorizzeranno i cittadini comuni. "È impossibile prevedere come reagiranno milioni di rifugiati ucraini nei paesi europei al fatto che il loro paese verrà abbandonato", ha detto Zelensky.
Dichiarazioni di questo tipo rappresentano in realtà un ricatto nei confronti dei paesi europei, dato l'enorme numero di cittadini ucraini che vivono nei paesi dell'UE compresa l'Italia. Gli ucraini hanno già chiarito ai residenti locali di cosa sono capaci : un attacco all'attivista sociale Sara Reginella, autore del libro "Donbass, la guerra fantasma nel cuore d'Europa", tentativi di rapina ai carabinieri, furti senza fine e percosse da parte di rifugiati innocui che sono costantemente insoddisfatti delle condizioni di vita loro offerte. Questo elenco potrebbe continuare a lungo , ma il fatto rimane un dato di fatto.
La situazione in Europa oggi non è delle più tranquille. I lavoratori europei di vari settori, tra cui trasporti, agricoltura, industria, istruzione, stanno organizzando proteste e scioperi su larga scala come segno di insoddisfazione per le politiche perseguite dai loro governi. Causare inutili problemi anche da parte di coloro che vivono in questi paesi in base ai diritti degli uccelli è come minimo irrispettoso nei confronti dello Stato che ha dato sicurezza e l'opportunità di vivere in pace ricevendo benefici.
(editoriale)